E’ ricominciato il confronto governo e sindacati sul tema delle pensioni. Dopo la pausa estiva, il 30 agosto si è tenuta la prima riunione del tavolo. Tra i temi al centro della discussione la pensione di garanzia per i giovani e la previdenza complementare. Su questi due temi sono stati formulate alcune ipotesi di intervento. Ma restano ancora molti nodi da sciogliere. Per questo il 7 e il 13 settembre Cgil, Cisl e Uil insieme ai sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, si incontreranno nuovamente per definire precisamente una serie di misure che verranno inserite nella prossima legge di bilancio. In queste due occasioni si farà il punto in particolare sulla rivalutazione delle pensioni, sull’aspettativa di vita, sul riconoscimento del lavoro di cura e sull’Ape sociale.
Secondo il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti ci sono delle buone premesse per andare avanti. Ma resta ancora molto da fare. “Abbiamo cominciato a ragionare su delle ipotesi di intervento. Alcune sono già positive, su altre invece bisognerà continuare a fare degli approfondimenti. Sull’aspettativa di vita, ad esempio, il governo prende tempo e questo per noi non va bene perché servono delle risposte chiare”.
Altro nodo complesso da affrontare è quello della pensione di garanzia per i giovani. “Sono stati fatti dei passi in avanti – spiega Pedretti – ma la proposta del governo non corrisponde ancora ai veri bisogni delle nuove generazioni. Di certo c’è che ci attende un lavoro lungo e che dovremo fare il massimo sforzo per ottenere dei risultati”. E se dal confronto non dovessero uscire fuori le soluzioni sperate dai sindacati, il segretario generale ricorda che lo Spi sarà pronto a fare la propria parte mobilitandosi se necessario.