Eroi. Non solo per un giorno. Alle 9 del mattino sulla discesa del Circo Massimo c’è un fiume di bandiere, rosse, azzurre, verdi. Sono i pensionati arrivati da tutta Italia per far sentire al governo la proprie voce. Sono migliaia. Hanno sfidato gli allarmi meteo. Sono arrivati con ogni mezzo: pullman, treni, e auto. E gridano a gran voce “non siamo invisibili. Siamo sedici milioni!”. Chiedono una legge sulla non autosufficienza, un fisco più equo e la rivalutazione delle pensioni. Ma non solo …
C’è chi si è alzato all’alba, chi ha viaggiato di notte, chi è partito ieri e non ha chiuso occhio. Tutti prontia stare in piazza per molte ore. La voglia di esserci è tanta. La voglia di chiedere risposte concrete al governo ancora di più.
Le ragioni della manifestazione
“Dopo i tanti appelli per intervenire e risolvere le problematiche relative alla popolazione anziana e alle pensioni, il governo non ha preso in considerazione le nostre richieste” – hanno spiegato i sindacati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil, promotori della manifestazione.
Governo e parti sociali si sono incontrati più volte nell’ultimo mese. Ma alla fine il governo non è stato in grado di adottare le decisioni necessarie su rivalutazione delle pensioni, legge sulla non autosufficienza, fisco.
“Molti dei nostri pensionati” ci spiega Giuseppe da Gorizia, che incontriamo sotto il palco, “sono andati in pensione dieci anni fa e oggi si ritrovano con un assegno che si è svalutato del 30% e sono in serie difficoltà economiche”. Innocenzo da Tricarico, in provincia di Matera, ci dice “spero che questa giornata sia di buon auspicio per noi pensionati perché a fine mese non ci arriviamo più”.
In piazza per i pensionati, ma anche per i giovani e i lavoratori
La piazza di oggi ci racconta di un sentimento di insofferenza e insoddisfazione nei confronti di una manovra che non contribuisce a migliorare la condizione di vita di 16 milioni di pensionate e pensionati, ma che, al contrario, si è rivelata una beffa, vista la decisione di attuare una mini rivalutazione di nemmeno 50 centesimi al mese.
La piazza dunque chiede interventi urgenti per migliorare la manovra, prendendo in considerazione i bisogni e le istanze dei pensionati che rappresentano oltre un quarto del Paese. Ma quella di oggi è anche una piazza in difesa dei più giovani e dei lavoratori. A dirlo chiaramente è stato il segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti, che ha dato l’avvio agli interventi dal palco manifestando in apertura sostegno ai cittadini di Venezia che stanno vivendo ore drammatiche. “Oggi la piazza non è solo dei pensionati. È anche per i lavoratori e per i giovani, che oggi sono costretti ad emigrare. I pensionati sono al fianco di tutti, al fianco dei lavoratori dell’Ilva, della Whirpool, dell’Alitalia, del settore edile, del commercio, e i lavoratori dell’agricoltura, del pubblico impiego e non solo. E’ ora di mettere insieme i diritti del lavoro e quelli di cittadinanza”. Anche il segretario generale dell’Fnp-Cisl Gigi Bonfanti lancia un messaggio di grande unità: “Noi siamo solidali con tutti i lavoratori, con chi combatte per il contratto”.
E la piazza di oggi vuole ricordare alla politica che non c’è nessuna separazione e nessun conflitto tra giovani e anziani, nonostante ci sia chi, proprio in queste settimane, in Italia e non solo, cerchi in tutti i modi di creare una lotta tra generazioni diverse. Il dato di fatto è che un terzo del paese è composto di anziani e la maggior parte di loro non è ricco, ma ha pensioni molto basse. “Non siamo quelli che rubano il futuro ai giovani”, ha detto Pedretti. “Milioni di anziani aiutano tutti i giorni figli e nipoti e i più deboli”. Anche Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uilp, ha sottolineato la necessità di non creare inutili e dannose fratture generazionali.
Le richieste dei sindacati
Al centro delle richieste c’è la legge sulla non autosufficienza, che per i sindacati dei pensionati resta uno dei nodi fondamentali da risolvere. Il segretario generale dei pensionati Cgil Ivan Pedretti lo ha detto chiaramente durante il suo intervento: “Presidente Conte, realizzi una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza. Sarebbe una risposta umana a tante persone che stanno male e una bella e grande riforma per tutto il paese. La chiediamo da anni, inascoltati, basta incardinarla nella legge di bilancio”. Secondo i sindacati dei pensionati è giunto il momento di dare una risposta concreta alle tante persone non autosufficienti che vivono in Italia, affinché non debbano sentirsi un peso ma, al contrario, possano essere aiutate dallo Stato.
Anche Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uilp, il sindacato dei pensionati della Uil, ha chiesto a gran voce risposte concrete e ha sottolineato la necessità di poter dialogare continuativamente con il governo, senza che ogni volta si inizi una discussione e poi venga interrotta dalle crisi politiche.
Sul palco anche le testimonianze di chi tutti i giorni ha a che fare con il problema della non autosufficienza. Lavinia lavora in una rsa di Borbona, in provincia di Rieti, a pochi chilometri da Amatrice, e ha raccontato cosa dovrebbe fare una rsa e quali difficoltà invece si ritrova a dover affrontare tutti i giorni.
Francesco viene dalla Basilicata e racconta le sue difficoltà quotidiane e personali a fianco di una moglie non autosufficiente costretta su una sedia a rotelle. Oggi è in piazza per chiedere agevolazioni, più diritti, dignità, meno tasse e un’equa rivalutazione delle pensioni. “Il sindacato è fatto di persone che credono nella solidarietà che non intendono lasciare nessuno indietro”, dice Francesco. Un bel messaggio di unità che scalda la piazza.
La manovra economica
I segretari generali dei sindacati dei pensionati hanno voluto ricordare al governo che la manifestazione di oggi è solo una prima tappa: “saremo la vostra spina nel fianco, fino a quando non capirete l’errore che state compiendo – ha detto Pedretti – Lo chiediamo anche a tutti i parlamentari: ascoltate i bisogni dei cittadini più deboli, smettetela di ascoltare soltanto le lobby e i capi bastone della politica, migliorate questa manovra di bilancio”. Barbagallo ha ricordato che in corso c’è un’importante raccolta firme per la non autosufficienza e che è importante unitariamente continuare a portare avanti le battaglie. Insieme, Cgil, Cisl e Uil.
Ovviamente il giudizio dei sindacati dei pensionati sulle misure in favore dei lavoratori previste dalla manovra è positivo, come pure sulla conferma dei due miliardi in più sul fondo sanitario e sul superamento del superticket. “Ma il governo dovrebbe occuparsi anche dei 16 milioni di pensionate e pensionati che vivono in questo paese”, ha detto Pedretti. I sindacati saranno vigili sugli sviluppi della discussione della manovra in Parlamento e valuteranno tutti gli emendamenti.
La rivalutazione delle pensioni
E poi c’è l’altra questione irrisolta, quella della rivalutazione delle pensioni. Per ora ciò che il governo ha stanziato è poca cosa, secondo i sindacati dei pensionati. “I 40 centesimi al mese sono un’umiliazione”, ha detto Pedretti. Serve invece un sistema di rivalutazione vero. E i sindacati invitano il governo a trovare un po’ di risorse per aumentare le pensioni basse, quelle da 1250-1500 euro, con l’allargamento della quattordicesima. “Basta un piccolo sforzo e lo si può fare nei prosismi giorni durante il dibattito parlamentare”, ha detto Pedretti concludendo il suo intervento.
Gigi Bonfanti, il segretario generale di Fnp-Cisl, ha aggiunto “noi vogliamo la nostra dignità. E i 40 centesimi sono un insulto. Andremo avanti con le nostre battaglie. Dopo Piazza San Giovanni oggi siamo a Circo Massimo e da domani, se non avremo risposte, presidieremo i palazzi del potere e chiederemo risposte sulla rivalutazione delle pensioni”.
Contro ogni forma di discriminazione
Da tutti i segretari generali arriva un forte messaggio a sostegno della senatrice Liliana Segre, contro ogni razzismo e forma di discriminazione. I pensionati oggi sono scesi in piazza anche per questo.