Naufragio dei migranti: l’11 marzo manifestazione nazionale a Cutro per «fermare la strage»

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Una marcia silenziosa e un breve corteo sulla spiaggia teatro del drammatico naufragio dove verranno deposti dei fiori in ricordo delle vittime: è quello che accadrà durante la manifestazione “Fermare la strage subito!” in programma domani sabato 11 marzo alle 14.30 a Cutro, in provincia di Crotone e indetta dalle numerose organizzazioni che hanno aderito all’appello per esprimere solidarietà con le famiglie delle vittime.

“La strage di Cutro non è stato un incidente imprevedibile. È solo l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e si potevano evitare” si legge nell’incipit dell’appello sottoscritto dal Tavolo asilo e immigrazione, dalla rete 26 febbraio, dalle Ong impegnate in operazioni di ricerca e soccorso, dalle reti locali della Calabria, dall’AOI, dalle tante organizzazioni locali e nazionali tra le quali la Cgil e lo Spi.

L’8 marzo a Cutro. Il Sindacato dei pensionati, con il dipartimento benessere e diritti guidato dalla segretaria nazionale Mina Cilloni, già mercoledì 8 marzo ha voluto rendere omaggio alle vittime del naufragio di Cutro aderendo all’iniziativa organizzata dalle donne della Calabria, dalla Cgil e da altre organizzazioni per celebrare la giornata internazionale della donna proprio a Cutro. Anche in questa occasione si è trattato di una manifestazione silenziosa, senza bandiere, durante la quale sono stati depositati mazzetti di mimose lì dove ancora oggi si trovano i resti dell’imbarcazione e le tracce dei morti in mare lo scorso 26 febbraio.

«È stata una emozione molto forte vedere le croci fatte con i pezzi di legno ritrovati sulla spiaggia, il susseguirsi continuo di simboli della vita di questi esseri umani – ha dichiarato Cilloni –: i giubbotti, le scarpe, bottigliette di acqua, perfino le confezioni di datteri: sono oggetti che ci restituiscono la drammaticità di quello che è successo e, al di là della parte emotiva, ci suggeriscono quale atteggiamento dobbiamo avere nei confronti di questa tragedia. Ovvero, non dimenticarla fra qualche giorno quando il clamore mediatico sarà affievolito. L’augurio è che sia una lotta che continua. Siamo abituati a dimenticare troppo facilmente. Dobbiamo continuare a occuparci, nel quotidiano, dei drammi di tutte queste persone che scappano da situazioni di guerra, pericolose e che cercano aiuto. La pace e l’inclusione devono essere le parole chiave con cui li accogliamo. La nostra presenza nella terra di Calabria come Spi e come Cgil in fondo è in continuità con il quotidiano della nostra attività sindacale. Ho la speranza che questi gesti di solidarietà non si arrestino: dobbiamo rispondere con le azioni e con l’impegno vero se vogliamo essere costruttori di pace. Ascoltando l’altro, conoscendone la storia e il cammino che lo porta a scegliere di scappare dalla propria terra d’origine. Accogliendolo con comprensione e non perché siamo guidati dai nostri interessi puramente economici. Le nostre battaglie politiche andranno in direzione dell’accoglienza e dell’inclusione».

Alcune immagini della mnifestazione silenziosa tenutasi l’otto amrzo lungo lo Steccato di Cutro 

La tragedia di Cutro. Settantatré i morti accertati e tanti, troppi dispersi. Tra loro donne e bambini nell’ennesimo naufragio del Mediterraneo, stavolta a ridosso della costa crotonese. Duecentocinquanta persone disperate in fuga prevalentemente dalle zone di guerra e da paesi in cui la democrazia e i diritti sono cancellati; nessuno a portare aiuto durante quel tragitto.

Quello di sabato 11 marzo è solo il primo importante appuntamento nazionale di un percorso di iniziative e mobilitazioni che le reti intendono organizzare. «Contro le politiche migratorie sbagliate – si legge in una nota firmata dalla segretaria della Cgil nazionale Tania Scacchetti – per fermare le stragi subito, saremo domani 11 marzo, sulla spiaggia di Cutro per una marcia silenziosa a ricordo delle vittime, in solidarietà delle famiglie, dei superstiti e della popolazione».  E, a commento del decreto migranti approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri, la segretaria ha affermato «Invece di invertire la rotta di politiche migratorie sbagliate, che purtroppo hanno causato anche il naufragio di Cutro, si prosegue sulla stessa linea dei provvedimenti degli ultimi anni, con una visione che criminalizza lo straniero, e anche quando ammette la migrazione economica, lo fa con approccio discriminatorio e selettivo. Non c’è alcun rafforzamento delle attività di soccorso, che potrebbero evitare tragedie come quella di Cutro. Non ci sono certezze sulle quote aggiuntive, né sui nuovi principi che dovrebbero regolare le migrazioni cosiddette economiche». Inoltre, avverte Scacchetti: «rileviamo alcuni interventi particolarmente gravi e pericolosi, come il rafforzamento e la possibilità di ampliamento, fuori dalla normativa vigente, dei centri per il rimpatrio, e nessuna misura che implementi l’assistenza ai migranti».

Intanto, in attesa della manifestazione di domani a Cutro, oltre 40 associazioni della società civile italiana ed europea hanno presentato un esposto collettivo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone per chiedere di fare luce sul naufragio di domenica scorsa a Steccato di Cutro, costato la vita ad almeno 73 persone, tra cui molti bambini.

Sabato sarà anche possibile partecipare a distanza, attraverso una mobilitazione social: «A chi non potrà essere presente a Steccato di Cutro – invitano i promotori – chiediamo di mobilitarsi online scattandosi una foto con la fascia bianca al braccio e pubblicarlo sui social con l’hashtag #fermarelastrage».

Qui tutte le info sulla manifestazione

Per leggere il testo dell’appello clicca qui.