Una politica comune europea di contrasto senza quartiere a ogni forma di discriminazione razziale e xenofoba, di fascismo, di nazionalismo e di oscurantismo. L’Associazione nazionale partigiani, insieme a tutte le associazioni e i movimenti antifascisti d’Europa, lancia una proposta: creare una rete strutturata e permanente con l’obiettivo di sostenere nelle prossime elezioni europee le forze che si contrappongono senza ambiguità alle formazioni sovraniste, razziste e fasciste e proseguire la battaglia dando vita a un appuntamento comune nei primi mesi del 2019.
La proposta è stata avanzata durante il convegno internazionale che si è tenuto a Roma venerdì e sabato scorsi, dal titolo “Essere antifascisti oggi in Europa”, promosso a Roma proprio dall’Anpi. Ovunque ormai si assiste a fenomeni di razzismo, di xenofobia e di antisemitismo. Un’onda nera sta erodendo le democrazie europee e si sostanzia nei proclami della destra estrema, nel linguaggio d’odio che corre sui social network e in un crescente numero di atti intimidatori. L’ultimo episodio, a Roma, ha suscitato preoccupazione e vergogna: la rimozione di alcune ‘pietre d’inciampo’ a ricordo di cittadini ebrei strappati dalle loro case e finiti nei campi di sterminio nazisti o trucidati alle Fosse Ardeatine.
Come fronteggiare quest’onda nera nella politica e nella società? Cosa significa, oggi, essere antifascisti? Le scelte politiche regressive e autoritarie avanzano in alcuni paesi, è la denuncia di Manuela Gretkowska, fondatrice del Women’s Party: “negli ultimi 30 anni, in Polonia i diritti delle donne sono stati compressi e ridotti. L’aborto è vietato, salvo nei casi di stupro e di malformazione del feto. Le donne in Polonia sono considerate sirene, per metà animali. E dunque di proprietà dello Stato e degli uomini.”
Per la prima volta in Europa, durante la due giorni organizzata dall’Anpi, si sono alternati al microfono i rappresentanti delle maggiori associazioni antifasciste di Germania, Austria, Polonia, Spagna, Portogallo, Russia, Serbia, Slovenia, Croazia, Francia, Inghilterra, Belgio, Ungheria, Grecia. Ha preso anche la parola il presidente dell’Associazione nazionale ex deportati e hanno partecipato Giuseppe Massafra della segreteria nazionale Cgil e Andrea Cuccello della segreteria nazionale Cisl; ai presenti sono giunti i messaggi di Nicola Zingaretti, di Virginia Raggi e quello appassionato di Liliana Segre che ha esortato a reagire e tenere sempre la guardia alta: “Dobbiamo chiedere alle istituzioni e alla classe politica di fare il proprio dovere e di evitare ogni comportamento o linguaggio corrivo con il clima deteriore che va montando. Le leggi che vietano ogni forma di attività e propaganda fascista esistono e vanno applicate.” Ha infine portato un affettuoso saluto Manuela D’Avila, candidata per il Partito dei lavoratori del Brasile a vicepresidente nelle ultime elezioni.
Ma le analisi e le diagnosi sullo stato di salute della nostra democrazia non bastano più, serve “l’unità contro chiunque porti il contagio del nazionalismo, contro chiunque intenda far ricadere l’Europa in un clima oscurantista e un impegno senza sconti perché mai come oggi dal dopoguerra si è formato un così agguerrito fronte di forze politiche di ispirazione neofascista” ha concluso la Presidente nazionale Anpi, Carla Nespolo.