LiberEtà Toscana, il supplemento che racconta una regione unica

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Un supplemento per raccontare una regione, la Toscana, unica al mondo per bellezza, cultura, storia.

Con il secondo numero dell’inserto “LiberEtà Toscana” da qualche giorno nelle case degli abbonati toscani assieme al mensile nazionale, prende ufficilamente il via un’avventura editorial alla quale teniamo molto, frutto della partenership con lo Spi Cgil Toscana.

Il supplemento entrerà nelle case di migliaia di persone, cercando di raccontare  i tanti e diversi volti di questa regione, di scoprire i suoi aspetti nascosti, di valorizzare realtà che non hanno accesso alla ribalta mediatica.

Come ha spiegato il direttore Giuseppe F. Mennella nel suo editoriale di esordio: «Punteremo i nostri riflettori critici sulla condizione di vita delle donne e degli uomini che per ragioni anagrafiche hanno costruito quel bene comune che si chiama democrazia».

Il primo numero del supplemento

L’inserto è articolato in più sezioni: “Primo piano” per raccontare i fatti di copertina; “Grandangolo” che accoglierà le riflessioni sulle grandi questioni del nostro tempo ; “Zoom” per descrivere le piccole grandi storie che ci giungono dal territorio; quindi interviste e ritratti di persone più o meno note del panorama toscano. Fondamentale per la riuscita del supplemento – come hanno dichiarato gli animatori dell’iniziativa – sarà il tasso di partecipazione delle persone.

«Scriveteci, dateci consigli e teneteci sul comodino, vicino alla poltrona o infilati nella tasca di dietro come si faceva una volta con il giornale al quale volevamo un sacco di bene», afferma Guelfo Guelfi dello Spi Cgil Toscana.

Guelfi spiega anche le ragioni che hanno spinto lo Spi Cgil Toscana a puntare su un supplemento di carta che viaggia con il mensile nazionale: «LiberEtà è il nostro magazine. Lo Spi Toscana apprezza lo spirito di questo giornale, le sue accelerazioni, si compiace dello spirito di innovazione, anche perché chi dipinge gli anziani come passivi fruitori di minestrine riscaldate è bene sappia che così non è e così non sarà mai. Quindi, intraprendenti come siamo abbiamo voluto viaggiare a bordo, rivolgendo le risorse e lo sguardo verso l’ammiraglia romana».