I muri non hanno età

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Il progetto periferie prende forma e colori. Si comincia al Tufello, quartiere alla periferia nord-est di Roma. Qui i pensionati dello Spi Cgil e gli studenti del liceo artistico Sarandì hanno dato vita a un’iniziativa comune dal titolo che dice tutto: «I muri della città non hanno età».

L’obiettivo è recuperare e restituire alla collettività un’area da lungo tempo in disuso. C’è voluto molto lavoro e tanta dedizione da parte di tutti perché fosse possibile portarlo a termine. Per mesi i pensionati hanno frequentato i ragazzi di questa scuola per imparare da loro le tecniche di pittura, dall’uso degli spray a quello dei pennelli e delle tempere. Sono stati prodotti dei bozzetti e poi è stata individuata l’area dove questo particolarissimo gruppo di street artist (artisti di strada) potesse realizzare le opere. Si è così deciso di intervenire sui muri di un piccolo parco in via delle Isole Curzolane, cuore e centro nevralgico di un quartiere di Roma dalla forte tradizione popolare. «Quella che abbiamo scelto è un’area dove sorgeva uno stenditoio condominiale. Quando siamo arrivati c’era di tutto. L’abbiamo risanata e ripulita coinvolgendo i giovani», racconta Livio Spigarelli della lega Spi Cgil del Tufello. Si tratta quindi di un progetto dai molteplici significati. Da un lato, si è creata l’occasione per mettere insieme due generazioni molto distanti per età che spesso si vorrebbe dividere e contrapporre. Dall’altro, si è fatto qualcosa di concreto per migliorare la vivibilità di un quartiere che, come tante periferie in tutta Italia, vive ai margini della città e in condizioni di abbandono, dimenticato dall’amministrazione comunale.

Il progetto è stato inaugurato lo scorso 9 marzo con le prime pennellate sul muro. C’erano molte persone del quartiere che hanno condiviso e apprezzato l’idea. C’erano i ragazzi del liceo Sarandì, contenti e divertiti della collaborazione con i pensionati. E c’era il segretario generale dello Spi nazionale, Ivan Pedretti, che per un giorno ha vestito i panni dell’artista contribuendo di persona alla realizzazione delle opere. «Queste azioni devono diventare sempre di più parte integrante del nostro modo di fare sindacato – ha detto Pedretti – perché ci sono spazi abbandonati che possono essere recuperati, parchi incolti che si possono ripulire, panchine rotte che possono essere aggiustate. Non ci dobbiamo sostituire alle istituzioni, ma possiamo e dobbiamo fare qualcosa». «Il sindacato – ha continuato il segretario generale dello Spi – deve essere presente dove c’è più bisogno. A partire proprio dalle periferie delle nostre città, brutte e degradate, dove crescono povertà ed emarginazione». È anche in questo modo che il sindacato dei pensionati della Cgil rafforza la propria presenza sul territorio. Mettendosi a disposizione del quartiere e adoperandosi perché luoghi abbandonati e in disuso tornino a disposizione di tutti. Vale per Roma, capitale d’Italia, che da tempo vive una situazione di forte degrado, ma anche per tutte le altre città del paese. Appuntamento quindi al giorno in cui le opere del Tufello saranno ultimate e inaugurate. Sarà una festa. C’è da scommetterci.