Il decreto-legge approvato dal governo contempla un bonus una tantum del quale beneficeranno 28 milioni di persone. Vale a dire pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi con un reddito annuo inferiore a 35 mila euro. Ma per il sindacato le risorse messe sul piatto dal governo sono ancora insufficienti. Altri 14 miliardi per il caro energia
Sei miliardi e mezzo contro il caro-vita, con l’inflazione che galoppa al 6,2 per cento e colpisce in particolare lavoratori e anziani. Il decreto-legge approvato dal governo contempla una “misura eccezionale”, data dal bonus di 200 euro di cui beneficeranno 28 milioni di persone. Vale a dire pensionati, lavoratori dipendenti e autonomi con un reddito annuo inferiore a 35 mila euro.
Meglio di niente, si potrebbe dire. Tra l’altro le risorse dovrebbero arrivare non dall’aumento del debito, ma dalla tassazione degli extra-profitti delle imprese energetiche che passa dal 10 al 25 per cento.
I sindacati però non sono del tutto convinti delle misure del governo. È stato il segretario della Cgil, Maurizio Landini a criticare il provvedimento: “Abbiamo detto a Draghi che consideriamo la cifra insufficiente”. Servono, ha sottolineato Landini, misure più incisive, anche contemplando lo scostamento di bilancio.
Come ha scritto l’economista Stefano Ongaro, dalle colonne di Collettiva, “a risentire maggiormente delle conseguenze negative dell’inflazione saranno coloro che percepiscono dei redditi fissi, come i lavoratori dipendenti e i pensionati, nonché molti lavoratori autonomi privi di potere contrattuale”.
“In un contesto – ha spiegato Ongaro – in cui i prezzi dei beni stanno aumentando, i salari nominali vengono aumentati solo periodicamente in occasione dei rinnovi contrattuali. La conseguenza è una riduzione dei salari reali. Tradotto, a parità di salario si farà più fatica a far fronte a spese sempre più elevate”.
Stesso discorso vale per le pensioni. Certo, i duecento euro sono qualcosa, ma forse andrebbero immaginate soluzioni più strutturali e di ben altra portata per superare il difficile momento della nostra economia.
Incideranno sui bilanci familiari, anche i 14 miliardi di euro per il caro energia, somma più che doppia rispetto a quella prevista alla vigilia.