Al termine della quattro giorni del XIX congresso della Cgil “Il lavoro crea il futuro”, che si è appena concluso a Rimini, Maurizio Landini è stato rieletto segretario generale della Cgil. Con 243 voti favorevoli (94,2%) e 15 contrari (5,8%), l’Assemblea generale della Cgil ha riconfermato Landini alla guida del sindacato di corso d’Italia.
Lunga la relazione conclusiva del segretario che nelle battute finali ha ribadito che la confederalità non è per lui un’etichetta e ha rimarcato la necessità di dare finalmente e comncretamente risposte ai giovani «non sono confederale perché adesso indosso la felpa della Cgil – ha detto – o perché rappresento la Cgil. Non è quello che dici o il tuo ruolo, ma quello che fai concretamente tutti i giorni. È lo sforzo di unire le persone, di tenerle assieme, di sostenere un’azione collettiva. Usiamo la nostra forza per dare le risposte che ci chiedono. Perché anche i giovani che dicono di non sapere cos’è il sindacato, ci stanno rappresentando un bisogno di sindacato. Davanti non abbiamo un periodo semplice, ma di che cosa abbiamo paura? Che cosa abbiamo da perdere? La precarietà? Il salario basso? Di che cosa dovremmo aver paura. Dovremmo temere solo la paura di aprirla questa discussione. Io non so come va a finire questa battaglia. Questo congresso però ci dà un punto di forza: siamo uniti. Di sicuro se non fai nulla, se non combatti, hai già perso. Noi non ci fermeremo e la battaglia la vinceremo».
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