Ciao “Beppe”

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Dopo una lunga malattia, all’età di settantasette anni ci ha lasciato Giuseppe Casadio. Per noi, che per anni con lui abbiamo lavorato fianco a fianco, è una notizia dolorosa e piena di tristezza. Con la scomparsa di “Beppe” perdiamo infatti una persona per bene, dai modi gentili, carismatica e di grande raffinatezza culturale. Lo abbiamo sempre considerato un “maestro”, soprattutto quando, era il 2013, divenne presidente del Premio nazionale LiberEtà, concorso letterario per inediti dedicato al racconto di vite di lavoro e di impegno sociale. Ruolo che tutt’ora rivestiva in veste di presidente onorario.

Negli anni di felice lavoro insieme, ciò che più ci colpiva era il suo spiccato senso della comunità. Trovava sempre il modo di far vivere la partecipazione al Premio a platee sempre più ampie. Se si potesse concentrare in due parole il suo prezioso contributo, si potrebbe dire che era un “architetto sociale”. Così concepì anche l’organizzazione dei gruppi di lettura, uno per regione, del Premio letterario LiberEtà.

Nato a Faenza, in provincia di Ravenna, il 1° maggio 1946, Casadio ha avuto il suo destino segnato nella data anagrafica e legato indissolubilmente alle vicende del sindacalismo italiano.

«Per mestiere e per vocazione – così lo ricorda lo Spi Cgil – è stato un sindacalista della Cgil per più di cinquant’anni. Responsabile delle politiche del lavoro della confederazione per un decennio, era nella segreteria nazionale quando il governo Berlusconi attaccava i diritti dei lavoratori e quando la Cgil rispondeva con la manifestazione del Circo Massimo. Con i suoi scritti e le sue analisi è sempre stato un punto di riferimento costante per noi e per il sindacato tutto. In questi ultimi anni non ha mancato di dare ancora il suo contributo, presiedendo la Giuria dei Premi di LiberEtà. Oggi ci ha lasciato e già ne avvertiamo la mancanza».

Tra le altre attività di Casadio va segnalata quella pubblicistica. Dal 1996 al 2004 ha prodotto numerose prefazioni e introduzioni a saggi e atti della Cgil nazionale su temi quali il mercato del lavoro, l’occupazione giovanile e femminile, il lavoro dei migranti e il diritto al lavoro per i diversabili; pubblica anche relazioni e prefazioni a convegni sui temi ambientali e della tutela del territorio, promossi dalla Cgil nazionale, o da strutture territoriali del sindacato; pubblica anche analoghi interventi sui tema della legalità e della lotta alla criminalità organizzata. Dal 2004 al 2008 cura moltissime pubblicazioni e cataloghi su produzioni artistiche ed eventi culturali, storici e di attualità, sul lavoro e sulla sua rappresentazione nelle arti (musica, cinema, arti figurative, fotografia, fumetto, narrativa).