«Fermiamo la criminale follia di tutte le guerre, la corsa al riarmo, la distruzione del Pianeta. L’Italia deve dire basta alla guerra!»: sono le parole che aprono l’appello delle associazioni Europe for Peace, Rete Italiana Pace e Disarmo e Assisi Pace Giusta.
L’appello invita a partecipare nelle piazze di tutta Italia alla giornata di mobilitazione di sabato 24 febbraio. L’obiettivo è rinnovare la pressante richiesta di cessate il fuoco in Palestina e in Ucraina.
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Si compiono due anni dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, con centinaia di migliaia di morti, milioni di profughi e un terzo del territorio ucraino distrutto.
In Siria, dopo tredici anni di conflitto, i risultati sono centinaia di migliaia di morti e la distruzione di una secolare convivenza inter-religiosa e inter-comunitaria.
In Africa, guerre e neo-colonialismo non hanno mai cessato di coesistere e di schiacciare le speranze di democrazia e di libertà.
«Ormai le guerre – si legge nell’appello – si susseguono con ritmo e intensità crescenti. Iniziano ma non finiscono, alimentando soltanto la fiorente industria e il commercio immorale di armamenti. Stati e governi sembrano aver perso la capacità di prevenire e gestire i conflitti mediante gli strumenti della diplomazia e della politica, con i quali far applicare e rispettare le convenzioni e il diritto internazionale La conseguenza è che la guerra e la barbarie sono nuovamente tornate a essere le uniche opzioni in campo. Basta, questa logica distruttiva va fermata».
Anche il sindacato pensionati Cgil aderisce all’appello: in tutta Italia i territori, le leghe, le sedi provinciali e regionali saranno impegnate nella mobilitazione per riaffermare l’impegno contro le guerre e il riarmo, che oltre a distruggere vite e la convivenza tra i popoli, distruggono l’economia, bruciano posti di lavoro, diritti e ambiente.
Il portale con le prese di posizione e le iniziative comuni è sul sito di Sbilanciamoci
Scarica il testo base di Mozione “Per l’immediato cessate il fuoco in Palestina ed in Ucraina, per dire No a tutte le guerre e No alla corsa al riarmo”