C’è vita nei mari di Encelado?

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Nel 1977, un gruppo di ricercatori marini scoprì qualcosa che fino ad allora era stato solo teorizzato: alcune crepe sui fondali oceanici, dalle quali veniva emesso calore che riscaldava, e spesso faceva ribollire, l’acqua circostante. Nelle crepe trovarono anche molluschi, microbi resistenti al calore e altre creature dall’aspetto fantastico, tutti abitanti di quelli che erano sostanzialmente dei piccoli vulcani sottomarini.

Ora la Nasa ha annunciato di aver trovato indizi indiretti circa l’esistenza di queste cosiddette “bocchette idrotermali” anche lontano dalla Terra. Durante i suoi incontri con Encelado, una delle più note lune di Saturno, la sonda Cassini ha osservato degli elementi chimici – idrogeno in particolare – tipicamente associati a questi fenomeni idrotermali. Secondo gli esperti, date le caratteristiche di Encelado quest’idrogeno non può che provenire da “bocchette idrotermali” presenti sui fondali del suo vasto oceano sotterraneo. E analogamente al caso terrestre, anche per Encelado si presume – e si spera – che queste “bocchette” possano essere l’habitat ideale per la vita microbatterica.