mercoledì 24 Aprile 2024
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Case di riposo: dopo i morti, è l’ora delle inchieste

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Case di riposo: dopo i morti, è l’ora delle inchieste

Non è solo il Pio Albergo Trivulzio a finire nel mirino degli inquirenti. In Lombardia, il cerchio delle inchieste dalle procure si allarga, e sotto accusa ci finisce pure la Regione. La guardia di finanza ha acquisito documenti negli uffici regionali per le troppe morti sospette nelle case di riposo e nelle Rsa, abbandonate al loro destino fin dalle prime ore dell’epidemia.

Si indaga sulle direttive impartite dalla Regione fin qui al Pio Albergo Trivulzio, la casa di riposo gestita da una fondazione pubblica, e ad altre Rsa. A volte sulla base di capi d’accusa pesanti, come omicidio colposo ed epidemia colposa.  Nel caso del Pio Albergo Trivulzio, gli investigatori incroceranno le carte con quelle sequestrate presso l’Istituto. Le fiamme gialle erano state fino a notte inoltrata al Trivulzio per fare accertamenti e sequestrare le cartelle dei pazienti morti. Le morti sospette sono 143 da marzo ad oggi solo qui.

Ma le indagini si allargano a macchia d’olio nel milanese, e in queste ore molte procure si stanno attivando per capire cosa non ha funzionato nella catena di comando, e su quali sono stati gli errori che hanno permesso il dilagare della pandemia nelle strutture residenziali per anziani.

Nella bergamasca, il numero dei contagi e dei ricoveri alla Papa Giovanni XXIII è in calo (-30 per cento di ricoveri), ma il numero dei morti continua ad essere alto, spinto su dai focolai nelle case di riposo. Secondo i sindacati, su 6000 ospiti complessivi nella provincia, i deceduti sono stati 1100. Un numero enorme quanto anomalo, che sfugge alle statistiche dell’emergenza covid-19, perché non sono stati effettuati i tamponi.

Col passare delle ore si aprono fascicoli di inchiesta in molte province lombarde: la procura della repubblica di Sondrio ha aperto una indagine per epidemia colposa a carico di ignoti in relazione alle morti di anziani nelle rsa della provincia. L’indagine della Procura di Sondrio, che si allargherà ad altre Rsa della Provincia, punta a far luce non solo su quanti siano effettivamente i morti per Covid-19, ma anche quanti siano i casi di positività tra degenti e personale, e se siano state rispettate le misure di distanziamento e separazione tra gli ospiti Covid e quelli geriatrici. Lo spostamento di pazienti Covid nelle strutture residenziali potrebbe essere stato il passo falso che ha accesso la miccia in varie case di riposo lombarde, sospettano gli inquirenti.

In un’altra provincia, precisamente nel Comasco, sono 174 gli ospiti nelle Rsa morti in appena un mese. E la larga maggioranza di loro aveva sintomi riferibili al coronavirus. Mentre i carabinieri dei Nas avviano una serie di ispezioni e la Procura apre un’inchiesta su tre differenti strutture della provincia.

La denuncia sui numeri di vittime arriva da Cgil, Cisl e Uil che, nei giorni scorsi, hanno chiesto alle case di riposo comasche i dati sulla mortalità nel mese di marzo. E hanno scoperto che ci troviamo di fronte a numeri raddoppiati rispetto al solito.

Ma si indaga anche in altre regioni. In Piemonte, ad esempio, dove la situazione delle case di riposo è drammatica, e dove è altrettanto drammatico il ritardo con cui si stanno effettuando i tamponi. Si indaga ad esempio su Villanova Mondovì.

Per capire se i nostri anziani si potevano salvare. Secondo la Cgil solo nelle Rsa piemontesi se ne sono andati 450 anziani. Almeno 200 sarebbero le morti sospette.

Nel frattempo dove sono finiti i tamponi? L’annuncio dell’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte, almeno quello, c’è stato: tamponi per tutti. Ma solo dopo il pressing dei sindacati che hanno iniziato a picconare un muro di silenzio. E di ritardi.

Notizie di in inchieste arrivano anche dalla Toscana, dal Lazio, dalla Puglia, dove la Procura di Bari ha aperto una indagine esplorativa sulle residenze per anziani del territorio provinciale nelle quali, fino a questo momento, si sono verificati decessi e decine di contagi di coronavirus tra gli ospiti e anche tra il personale.

Dopo i lutti, si aprirà la resa dei conti nelle aule dei tribunali, per capire fino in fondo quali siano state le responsabilità di questa strage.