Il voucher è da intendersi come intervento integrativo rispetto a quanto già assicurato alle singole Rsa, a carico del Fondo sanitario regionale in applicazione delle vigenti indicazioni nazionali (Lea). L’intervento, quindi, è rivolto a favore di cittadini anziani in condizioni più fragili e conseguenti maggiori livelli di assorbimento di risorse e di intensità di cura (classi Sosia 1 e Sosia 2, in posti letto ordinari e Nuclei Alzheimer), per almeno 360 giorni compresi nel periodo dal 1° ottobre 2016 al 30 settembre 2017. Qualora il numero degli aventi diritto dovesse essere inferiore a quanto previsto o il finanziamento dovesse essere integrato anche con successivi provvedimenti, il voucher sarà assegnato anche agli anziani che per almeno 180 giorni siano stati in condizione di grave bisogno di cura sanitaria.
Secondo Valentina Cappelletti, segretaria regionale Cgil Lombardia, “si tratta di un primo intervento su una materia su cui fino a oggi non era stato possibile concretizzare gli impegni assunti da Regione Lombardia nei precedenti accordi. Ci aspettiamo che sia possibile operare anche sulla riduzione dei superticket.” Anche per Stefano Landini, segretario generale dello Spi Cgil Lombardia, “Questo primo intervento per contenere le rette delle Rsa è ancora parziale e ora serve andare avanti su questa strada. Bisogna dare una risposta sempre più appropriata alla residenzialità, continuando a ridurre le rette e migliorando la qualità dei servizi”.
Si prevede, infine, la costituzione di un Osservatorio per il monitoraggio del sistema delle Rsa, in particolare per quanto riguarda la qualità dei servizi erogati e l’andamento delle rette, al quale, oltre alle organizzazioni sindacali, parteciperanno l’Anci e i rappresentanti dei soggetti gestori delle Rsa contrattualizzati da Regione Lombardia.