venerdì 26 Aprile 2024
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Cibo sicuro. Supermercato o bancarella?

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Cibo sicuro. Supermercato o bancarella?

L’elenco dei casi di inquinamento e contaminazione alimentari conta ormai tanti scandali. I consumatori iniziano a non fidarsi più. Servono sicuramente più controlli, ma anche noi dobbiamo essere più attenti. A cominciare da dove acquistiamo i prodotti.

C’era una volta mucca pazza. Era il 2001. Dopo qualche anno scattò l’allarme aviaria negli allevamenti di pollame. Poi la carne alla diossina. E ancora: le mozzarelle blu, i cetrioli tedeschi contaminati dall’escherichia coli, le uova col fipronil. I casi di inquinamento o contaminazione alimentare si stanno diffondendo a macchia d’olio. Una recente ricerca della Coldiretti ha scoperto che più di quattro italiani su dieci preferiscono fare la spesa direttamente dai coltivatori, con un aumento record del 55 per cento negli ultimi cinque anni. Ma quando le notizie ci mettono di fronte a un nuovo scandalo la fiducia cala e ci si chiede quali siano i prodotti più sicuri: quelli commercializzati dai singoli agricoltori o quelli che si trovano sugli scaffali dei supermercati?

La risposta varia a seconda del prodotto. Dalle uova a frutta e verdura, dalla carne ai salumi, dai formaggi fino al vino: per alcuni prodotti è più sicuro rivolgersi al contadino, per altri invece è più sicuro il supermercato. Per non fare errori ci facciamo guidare dal professor Lorenzo Morelli, preside della facoltà di scienze alimentari e ambientali dell’università Cattolica di Piacenza.

Uova
La sicurezza di questo prodotto dipende dai controlli e dalla frequenza con cui vengono effettuate le analisi di laboratorio a campione. «Mentre nelle grandi catene di distribuzione – spiega Morelli – si fanno molte analisi di laboratorio, molte delle quali anche su base volontaria, al piccolo produttore non conviene e quindi le uova possono essere meno sicure». Anche quando sul guscio presentano il codice che funge da carta d’identità. «La tracciabilità non è sempre garanzia di sicurezza: è più difficile ad esempio che un piccolo produttore si accorga di un’eventuale contaminazione da salmonella. Anche se la certezza non ce la può dare nessuno».

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