Aumenta l’età pensionabile. La protesta dei sindacati

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Aumenta l’aspettativa di vita e si allunga ancora l’età pensionabile di 5 mesi. I sindacati chiedono unanimi che venga bloccato l’aumento automatico. Proprio stamattina, infatti, l’Istat aveva reso noto il nuovo dato relativo all’aspettativa di vita che continua a crescere arrivando a 82,8 anni (85 per le donne, 80,6 per gli uomini).

Dal 2013 risulta allungata di oltre sette mesi. Ciò significa che secondo lo schema della legge Fornero dal 2019 per la pensione il passaggio sarà da 66 anni e sette mesi a 67 anni, sia per gli uomini che per le donne.

Per i sindacati il meccanismo va totalmente rivisto, anche perché bisogna tener conto delle diverse tipologie di lavoro. È evidente che le aspettative di vita varino a seconda del lavoro che si fa, “Non tutti i lavori sono uguali. Il Governo mantenga fede agli impegni assunti”, si legge in una nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil diramata poco fa. Per Susanna Camusso “è indispensabile fermare la follia di un automatismo perverso che porta a peggiorare periodicamente l’età pensionabile dei lavoratori”. Netto anche il commento del segretario generale dei pensionati Cgil Ivan Pedretti che dalla sua pagina facebook dichiara “Penso che non tutti i lavori siano uguali. Non è la stessa cosa lavorare su un’impalcatura, in una corsia di un ospedale, in una fabbrica siderurgica o dietro ad una scrivania. Questo meccanismo è sbagliato e andrebbe rivisto. Farlo non costa nulla. Se ne occupi la politica. Lo faccia il Parlamento e lo faccia in fretta. E’ una questione di giustizia”.

Nel frattempo non si fanno attendere le risposte dal fronte governativo. Il Ministro Poletti ha dichiarato che i tempi per il Parlamento o per le forze politiche che vogliono intervenire ci sono e ha aggiunto “non sono in grado di dire se il Governo se ne occuperà ma essendoci un anno di tempo abbondante davanti ci sono i i tempi per una discussione su questo tema”. Commenta anche Claudio De Vincenti, Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno, “ il governo valuterà se ci sono miglioramenti da fare alle regole del sistema. Ma per ora le regole fino al primo gennaio 2019 non cambiano”.

Commenta i dati Istat anche il Presidente della Commissione lavoro del Senato Maurizio Sacconi che ha spiegato come occorra assolutamente una gradualità e che bisogna introdurre un rallentamento in questo adeguamento automatico. Stessa sollecitazione arriva dal Presidente della Commissione lavoro della Camera Cesare Damiano che ricorda come nel 2015 ci sia stato un eccesso di mortalità:“l’Istat ne ha tenuto conto? Il meccanismo è perverso e il Governo farebbe bene a farsi carico di un esame per un suo rallentamento o revisione”.