Tappa in Veneto

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Prosegue il nostro viaggio nelle Leghe Spi Cgil in Italia a cura di Antonio Fico. Questo mese siamo andati in Veneto, passando per Vicenza, Treviso e Rovigo.

Rita Turati, segretario generale dello Spi in Veneto, se deve spiegare come sia stato possibile il sorpasso, ormai ufficiale, sul sindacato dei pensionati della Cisl, da sempre egemone in una regione prima bianca, poi politicamente a trazione leghista, indica tre elementi: la ricerca continua di risposte competenti alle richieste di tutela individuale; la capacità di leggere i cambiamenti del territorio usando la contrattazione sociale come risposta ai bisogni collettivi e l’interlocuzione con i sindaci come strumento; la presenza capillare, radicata, con un’organizzazione articolata in 109 leghe e ben cinquecento punti di ascolto, particolarmente adatta a una regione policentrica che, a esclusione di qualche grande città, è strutturata in una fitta trama di centri piccoli e medi. La notizia è di poche settimane fa.

Viaggio nelle Leghe: Vicenza

Viaggio nelle Leghe: Treviso

Viaggio nelle Leghe: Rovigo

Per la prima volta nella storia, lo Spi Cgil in Veneto ha superato per numero di iscritti la Fnp Cisl: 197 mila contro 184 mila, secondo i dati riportati da alcuni mezzi di informazione locali. Un risultato senza precedenti contro i concorrenti storici. Rita Turati usa una metafora: «I nostri attivisti sono un po’come i delegati di fabbrica: alla preparazione tecnica uniscono la conoscenza profonda del territorio, così come il delegato conosce l’azienda». Per il segretario regionale, emiliana di origine ma veneta di adozione, «questa abilità di lettura ci sta permettendo di intercettare non solo le esigenze individuali, ma anche i bisogni delle comunità attraverso la contrattazione. E i pensionati ci riconoscono come interlocutori affidabili e preparati».