Start up. Ora le crea anche il sindacato dei pensionati

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Ex insegnanti in pensione che aiutano gli stranieri ad imparare l’italiano, pensionati volontari che offrono sostegno ai familiari di persone con problemi cognitivi, fisici o psichici, altri che si occupano di allestire mostre d’arte nella sede locale del sindacato. Sono i protagonisti delle start up dello Spi Cgil Emilia Romagna.

Tante iniziative, tanti progetti, per animare la comunità, offrire servizi e supporto concreto ai pensionati, elaborare risposte reali ai bisogni dei cittadini anziani e non solo. Sono state presentate all’Assemblea delle Leghe Spi dell’Emilia Romagna che si è tenuta qualche giorno fa a Cervia. Un’occasione per conoscere ciò che il sindacato fa concretamente sul territorio.

Servizi, informazioni, assistenza ma anche socialità, svago, cultura. C’è chi organizza incontri settimanali sui temi della salute, della sicurezza urbana, sulla prevenzione, chi promuove servizi di informazione su come attivare il “fascicolo sanitario elettronico”. Chi, ancora, promuove viaggi sociali, escursioni, visite guidate. Chi lavora a sportelli aperti a tutti gli anziani per rispondere a domande e richieste specifiche. Ma poi c’è anche la ginnastica nel parco, le camminate sociali, i pic nic, la staffetta podistica, il cinema. C’è chi, ancora, offre consulenza alle donne in menopausa. Chi, infine, lavora per combattere le barriere architettoniche. Le Leghe dello Spi hanno messo in campo tantissime iniziative, stando vicine alle comunità e ai cittadini. Ad animarle sono un foltissimo gruppo di volontari che lavorano quotidianamente sul territorio.

Tutte queste esperienze innovative rappresentano un punto di partenza per elaborare progetti sempre più ampi in grado di coinvolgere un maggior numero di persone. Il sindacato non è solo ma dialoga proficuamente con le istituzioni e gli altri soggetti sociali: dai Comuni alla Regione; dai centri di accoglienza per i rifugiati ai centri provinciali per l’istruzione per adulti; dai patronati ai Caaf alla Banca del Tempo; dai circoli cittadini alle associazioni di volontariato; dalle Aziende Sanitarie Locali all’Auser e alle Pro Loco. Ma ci sono anche le parrocchie, l’ordine degli architetti, le agenzie di mobilità, i soggetti privati.

“Il nostro è un sindacato fatto di azioni concrete e di persone in carne ed ossa che vanno sempre più incontro ai bisogni dei cittadini. La chiave del successo di iniziative come queste è il dialogo con chi come noi lavora sul territorio”, dice Bruno Pizzica, segretario generale dello Spi dell’Emilia Romagna. “Pochi giorni fa abbiamo presentato i risultati del nostro lavoro all’Assemblea generale delle Leghe. È stato un momento importante di confronto e di scambio di buone pratiche e di esperienze”.

Appuntamento al prossimo anno. Con le esperienze consolidate e nuove start up.