Da Nord a Sud più servizi e risorse ai cittadini. Merito del dialogo

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dialogo sindacati e enti locali

Tempo di accordi nei Comuni italiani. Sì, ma con chi? Con i sindacati, quelli dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil in primis. Chiedono più diritti e agevolazioni per tanti cittadini.

Proprio in questi giorni a Montebelluna, Massa e Tivoli sono stati firmati degli accordi importanti che accolgono le richieste avanzate dai sindacati in materia di tasse, welfare e servizi ai cittadini. Si tratta delle proposte che i sindacati avanzano quando dialogano con gli enti locali e che hanno come scopo quello di sostenere le fasce più debole della popolazione, anziani in primis. Ma non solo.

Vediamo nello specifico di cosa si tratta. Partiamo dal Nord.


L’accordo di Montebelluna
, in provincia di Treviso, prevede la messa a norma sismica e il miglioramento energetico di cinque istituti scolastici tra asili, scuole primarie e medie, la realizzazione di una nuova rotonda di fronte all’ospedale cittadino e, infine, la creazione di un Piano di assetto del territorio intercomunale in grado di consolidare le misure di protezione ambientale e idrogeologica. Per quanto riguarda invece la Sanità pubblica, l’accordo prevede la creazione dei nuovi ospedali di comunità. Mentre sul fronte fiscale il Comune ha garantito che nel 2019 sarà rivalutata la riduzione in favore delle fasce di popolazione più svantaggiate.

I sindacati sono soddisfatti. Il segretario generale dei pensionati Cgil di Treviso, Paolino Barbiero, sottolinea come il dialogo sia stato fruttuoso perché “sono state coinvolte al meglio le parti sociali e le categorie economiche. Le opere realizzate finora e quelle in programma permettono il rilancio dell’economia locale”. E ha aggiunto: “È importante lavorare sulle nuove infrastrutture”.

Proseguendo nel centro Italia, andiamo a vedere cosa è accaduto a Massa, in Toscana. Qui i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil insieme ai sindacati dei pensionati e al Comune, hanno sottoscritto un accordo sul bilancio di previsione 2018.

A Massa il dialogo va avanti da molto tempo. Ora il nuovo accordo impegna il Sindaco ad affrontare nuove sfide. Tra le modifiche più significative introdotte con l’accordo ci sono la modifica dell’aliquota Irpef che da uno scaglione unico passa a scaglioni differenziati in base al reddito, l’abbassamento delle tariffe degli asili e delle mense per le persone meno abbienti e la lotta all’evasione fiscale. I sindacati chiedono il potenziamento dei servizi sociali. Il Comune ha già risposto portando nel corso degli anni la spesa del welfare locale da 7 a quasi 9 milioni di euro, con un impegno non solo nella tutela di anziani, disabili e persone con difficoltà economiche, ma anche attivando politiche attive del lavoro.
Per proseguire su questa strada, l’accordo firmato ora prevede lo stanziamento di “misure anti crisi” specifiche per le famiglie che devono fare i conti con un licenziamento improvviso.

Nell’accordo c’è posto anche per tanti altri temi, il lavoro in primis. Ma anche il biotestamento e le unioni civili. I sindacati in una dichiarazione congiunta si dichiarano molto soddisfatti del lavoro svolto e ricordano come il Comune di Massa sia stato il primo della provincia a dare sostanza alla contrattazione sociale: “I cittadini possono toccare con mano i risultati e questo è il primo dato importante del percorso avviato nel 2014. E’ un lavoro che dovrà continuare perché nell’accordo 2018 sono fissati importanti obiettivi che riguardano il futuro della città”.


Va così anche scendendo a Sud. Andiamo a Tivoli, in provincia di Roma.
La firma dell’accordo segue quella di un altro comune della provincia, Monterotondo. In particolare a Tivoli si interviene sulle tasse. Qui il Comune si impegna a stipulare una convenzione con l’Agenzia delle entrate per la lotta all’evasione fiscale. Le risorse che vengono recuperate sono destinate all’abbassamento dell’addizionale Irpef e al miglioramento dei servizi sociali alla popolazione meno abbiente. Grazie all’accordo si introduce la soglia di esenzione totale a 8.500 euro di reddito. A beneficiarne saranno altri 2.349 cittadini che si aggiungono a chi già godeva dell’esenzione.
“Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti”, fanno sapere i sindacati dei pensionati in una nota congiunta. “Siamo riusciti così a portare a 10.890 il numero dei contribuenti esenti”. Un risultato importante che aiuterà tante famiglie.