martedì 23 Aprile 2024
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Sciopero generale: in piazza con i lavoratori anche studenti e pensionati

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Sciopero generale: in piazza con i lavoratori anche studenti e pensionati

Si terrà domani, 16 dicembre, lo sciopero generale di otto ore indetto da Cgil e Uil che coinvolgerà i lavoratori dei settori pubblico e privato. In migliaia incroceranno le braccia e scenderanno in piazza per chiedere profondi cambiamenti alla legge di bilancio presentata dal governo. La manifestazione nazionale, il cui slogan è “Insieme per la giustizia”, si terrà in diverse città italiane. Oltre a Roma, alla quale interverranno i leader di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pier Paolo Bombardieri, lavoratrici e lavoratori faranno sentire la propria voce nelle piazze di Milano, Bari, Cagliari e Palermo. Per tutte le manifestazioni interregionali è previsto alle 11.45 il collegamento video con piazza del Popolo per le conclusioni di Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri. Dallo sciopero sono esonerati il settore della sanità pubblica e privata, comprese le RSA, per salvaguardare il diritto prioritario alla salute dei cittadini in questa fase di emergenza pandemica; quello dei lavoratori delle Poste, impegnati in questi giorni con le scadenze per i pagamenti dell’Imu e il personale scolastico, che ha scioperato il 10 dicembre.

Nella capitale maanifesteranno anche gli studenti e i pensionati che si ritroveranno insieme dietro a un unico striscione, in piazza del Popolo. Ad annunciarlo il sindacato dei pensionati Spi Cgil e le organizzazioni studentesche Udu-Unione degli universitari e Rete degli studenti medi.

«Lo scontro generazionale – affermano Spi, Udu e Rete – è solo nelle teste di chi vuole un paese diviso e più diseguale. Lo sciopero ci chiama in causa e rappresenta per noi l’occasione giusta per dare un segnale forte e preciso al paese: i giovani e gli anziani non possono, non vogliono e non devono essere divisi».

«Lo scontro – continuano – lo vogliamo smontare pezzo dopo pezzo, nelle pratiche quotidiane, sul territorio, incontrandoci e confrontandoci, anche scendendo insieme in piazza».

Dietro lo striscione “Unitə nella lotta. Studentə + pensionatə insieme”, giovani e anziani manifesteranno per il diritto all’istruzione, per un lavoro stabile e non malpagato, per una pensione e una vecchiaia dignitosa.

Lo sciopero proclamato da Cgil e Uil, spiega il segretario generale della Cgil Landini « è per cambiare la manovra e perché le riforme del fisco, delle pensioni, del mercato del lavoro, le nuove politiche industriali che devono accompagnare la riconversione energetica e digitale abbiano il coinvolgimento del mondo del lavoro e aiutino chi sta peggio». Sulla riforma fiscale, invece, osserva Landini «mentre chiediamo che i primi 8 miliardi a disposizione del fisco vadano tutti verso i lavoratori dipendenti, verso i pensionati, soprattutto a partire dai redditi più bassi – l’85 per cento dei lavoratori e l’87 per cento dei pensionati del nostro Paese ha un reddito che non arriva a 35mila euro – il primo intervento del governo dà risorse maggiori a chi ha redditi maggiori in una situazione in cui la pandemia ha aumentato le disuguaglianze».

«In questi giorni ci chiedono spesso il perché dello sciopero – ha affermato in un video appello alla partecipazione il Segretario generale dello Spi Cgil, Ivan Pedretti – e la scelta, in una situazione delicata come è ancora quella del paese con la pandemia, è dettata profondamente dalla responsabilità di percepire uno stato di grave sofferenza nel paese tra milioni di persone, tra i quali tanti giovani, tante ragazze, tante donne, lavoratori e lavoratrici e poi pensionate e pensionati. Siamo in una situazione grave di malessere – continua Pedretti – di rabbia tra la popolazione che va rappresentata. La politica farebbe bene ad ascoltarla perché potrà crescere nel tempo se non troverà soluzioni adeguate. Siamo consapevoli che chiediamo a un lavoratore, a una lavoratrice di scioperare e di perdere una giornata di lavoro, di reddito, e chiediamo loro di assumersi una responsabilità individuale e collettiva a sostegno di questa lotta che durerà nel tempo perché la sofferenza, la povertà, l’indigenza nel nostro paese sono aumentate e la pandemia le ha fatte crescere».

Il rischio – osserva il segretario dello Spi Cgil – è che questa manovra privilegi delle fasce, anche di lavoratori, medio alte e che non corrisponda a delle fasce larghe del lavoro povero, del lavoro precario, delle pensioni basse, spesso al limite della povertà. Siamo di fronte a milioni di ragazze e ragazzi che lavorano in precarietà, e non c’è, nell’ambito della manovra, una risposta e neanche un’idea di riforma al problema della stabilità del lavoro e del salario fortemente ridotto negli anni, di questi lavoratori. Per quanto ci riguarda, ci impegniamo a far sì che queste iniziative e mobilitazioni segnino l’avvio di un percorso per chiedere nuove riforme sulle pensioni, un lavoro stabile, pensioni adeguate, un fisco corrispondente a chi davvero paga le tasse. Per questo – conclude Pedretti – chiediamo a tutti i pensionati di partecipare all’iniziativa. È una battaglia che faremo per i giovani e insieme a loro. Lo faremo già il 16 dicembre e poi credo che continueremo a mobilitarci nei mesi successivi per dare al paese più uguaglianza e meno divisione».