I concorsi di LiberEtà del 2017 sono giunti alle battute finali! Dopo attente riflessioni le giurie di entrambi i premi sono giunte a una conclusione e hanno selezionato i racconti e i corti finalisti. Il 27 giugno, a Milano, saranno proclamati il vincitori. La premiazione, condotta da Patrizio Roversi, si terrà presso la Fondazione Feltrinelli nell’ambito della Festa nazionale di LiberEtà.
Premio LiberEtà
Fra circa sessanta testi, la giuria tecnica ha scelto questi tre racconti finalisti della XIX edizione del Premio LiberEtà.
Quello che so di me di Annarosa Luzzatto
Annarosa: Anna come Anna Kuliscioff e Rosa come Rosa Luxemburg. Il padre, socialista, è al confino, la madre la ama in modo discontinuo e forse «non ci sta con la testa». Non si scappa ai dolori della guerra, anche se si è borghesi. Se si è ebrei, poi, la vita è impossibile. Le leggi razziali nel ’43, a soli tre anni, costringono Annarosa a una fuga rocambolesca in Svizzera, latrice di un messaggio clandestino.
Il figlio della staffetta di Roberto Malacarne
Emma sa che l’intelligenza di sua figlia Ebe non è il massimo, ma sa che è bellissima: un angelo. Nella campagna che da Pisa porta al mare, arrivano i bombardamenti, la piazza dei Miracoli è salva ma la Resistenza si organizza. Emma diventa staffetta partigiana e di lei si invaghisce un fascista, detto la “jena”, che la stupra. Si incrociano le vendette e i segreti. La storia trova i suoi nascondigli e il dopoguerra nasconderà le tracce di Ebe.
L’anima caduta di Dolores Ricci
Enrica ha dentro il seme del rifiuto. Una “cattiva pianta” che la tormenta. Le piacciono le regole ma non le imposizioni. Rifiuta il destino che la vuole china sui campi e fattrice di braccia da sfruttare, e pensa di avere diritto a un po’ di felicità. Nella Romagna contadina del dopoguerra una donna senza marito non ha gambe per camminare verso la libertà. Sposa Sante, un suonatore di organetto: con lui poco pane ma un brivido di libertà. Vivranno in otto case, otto stazioni di una via crucis di indigenza e disinganno.
Spi Stories – Periferie al centro
La V edizione del concorso di cortometraggi è stata un vero e proprio successo! La giuria ha dovuto scegliere fra più di 200 cortometraggi i tre finalisti di quest’anno!
Califà di Mario Bonaventura e Curzio Torresi
Roberto Ammiragli, un uomo di mezza età e una vita in periferia alle spalle, decide di tentare la fortuna cercando di superare un provino per un talent show. Mostrare a una giuria le sue doti canore e il suo amore spassionato per Franco Califano, rappresenta per lui l’occasione di una vita intera.
Ferruccio di Stefano De Felici
Duccio è un inventore per vocazione e cerca sempre di superarsi nelle sue creazioni. Grazie alla sua determinazione e a un pizzico di magia, un cortocircuito dona la vita a Ferruccio, un robot realizzato mettendo insieme vecchie ferraglie e materiali riciclati.
The Box di Merve Cirisoglu Cotur
Il conflitto siriano è una delle più grandi tragedie del 21° secolo, e a farne le spese sono soprattutto i bambini. Più dell’80% dei bambini siriani è coinvolto nel conflitto. Il corto animato racconta le vite e i sentimenti di un giovane la cui vita viene stravolta nell’arco di una notte.