Sono due donne le vincitrici dei Premi di LiberEtà. La prima è Ave Govi, che ha vinto il Premio Letterario con il racconto “Le vite di Emma”. La seconda è Katalin Egely, trentenne ungherese, autrice del cortometraggio di animazione “Euphoria”. Sono state premiate ieri a Trani al Cinema Impero durante la prima giornata della Festa nazionale di LiberEtà promossa dallo Spi Cgil nazionale. Qui la gallery delle foto.
«Quest’anno abbiamo scelto un titolo particolarmente significativo per i nostri premi: “Ma che clima è?” E’ stato pensato un anno fa – ha raccontato l’amministratrice delegata della casa editrice LiberEtà Miriam Broglia presentando la manifestazione. Ci sembrava il tema dei temi – ha aggiunto – capace di intercettare le sensibilità di molti, soprattutto dei più giovani, attenti e consapevoli dell’emergenza climatica e protagonisti al punto di generare tre scioperi globali sui temi dell’ambiente. La parola “clima” era anche la più giusta per parlare di relazioni tra le persone e tra le diverse culture, per far incontrare le storie del nostro premio letterario e i racconti per immagini dei ragazzi e delle ragazze che si cimentano con il linguaggio del cinema».
La premiazione è stata condotta da Neri Marcorè, alla sua seconda esperienza dopo l’esordio nell’edizione dello scorso anno. Conduttore, ma anche cantante alla Festa nazionale di LiberEtà. In serata, infatti, l’attore si è esibito in piazza con un concerto dal titolo “Le mie canzoni altrui”.
Un evento di respiro “internazionale” quello dei premi LiberEtà, con quasi tutti i finalisti dei corti provenienti da altri Paesi dell’Ue. Ospiti sul palco, Phaim Bhuiyan, componente della giuria di Spi Stories, regista di un film di grande successo come “Bangla”, che Rai 2 manderà in onda proprio questi giorni. E ancora, Salvatore De Mola, sceneggiatore delle storie del commissario Montalbano, il personaggio uscito fuori dalla penna e dal genio di Andrea Camilleri, scomparso da poco; Antonio Massarutto, economista ed esperto di economia circolare dell’Università di Udine; Natalia Cangi, dell’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano con cui Liberetà ha stretto da ormai due decenni una stretta collaborazione per i diari che raccontano storie di lavoro e di impegno sociale. Infine, Daniela Cappelli, segretaria nazionale Spi Cgil e Gaetano Sateriale, Presidente del Premio Letterario di LiberEtà.
Sul palco, visibilmente emozionate, le due vincitrici sono state premiate dal segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pdretti. Negli occhi di Ave Govi la sorpresa di vedere il proprio racconto trasformato in un libro, pubblicato da LiberEtà. Si è aggiudicata il primo premio battendo in finale Nunzio Mainieri, autore di “A voce alta”, e Liliana Salvatori, con “Non ho mai bevuto Coca Cola”. Per la giuria, composta dal presidente Giuseppe Casadio, Gaetano Sateriale, Filipo La Porta, saggista e critico letterario, Valerio de Filippis, autore televisivo, Cinzia Leone, giornalista, autrice di grafic novel e romanzi, Giorgio Nardinocchi, direttore del mensile LiberEtà, Maria Rosa Cutrufelli, scrittrice, e Daniela Brighigni, collaboratrice dell’ Archivio nazionale dei diari, Ave Govi meritava di vincere. Le motivazioni della giuria raccontano del valore del suo racconto: «Per essere stata capace di raccontare, con potenza narrativa e un intreccio sapiente, la storia di Emma, una bambina che, tra mille peripezie, diventa donna, si emancipa e trova la sua strada. Per aver descritto, senza sconti, le asprezze delle relazioni sociali nella società contadina emiliana del dopoguerra, intrisa di pregiudizi. Per averci trascinato in un passato prossimo rurale che ci appartiene. Fatto di vestiti smessi e di fatica nei campi. Fatto di poca terra, avara, e nemmeno propria. Fatto di discriminazioni e divieti. Primo tra tutti, non ribellarsi mai all’autorità: non a quella dei preti e tantomeno a quella del padroni. Un mondo difficile per gli uomini. Impossibile per le donne. Di questo destino segnato è intrisa la madre di Emma, a questo destino si ribellerà la figlia».
Premio di tremila euro, invece, per Katalin Egely, che ha battuto Gonzague Legout, francese, che presentava il corto dal titolo “Scream”, e la coppia formata da Ines von Bonhorst, portoghese, e Yuri Pirondi, italiano, con “The river”.
«Non è facile descrivere la china pericolosa che il mondo sta prendendo disinteressandosi del problema ambientale ma, al tempo stesso, bisogna regalare una speranza e una gioia a chi guarda», si legge nelle motivazioni della giuria del Premio Corti Spi Stories composta da Andrea Dorigo, regista televisivo, Salvatore De mola, Phaim Bhuiyan, Miriam Broglia e Daniela Cappelli. «Ci riesce perfettamente la poesia di “Euphoria”, grazie a un’animazione che risente di modelli importanti ma li supera con una voce propria e originale, immagini suggestive e ipnotiche e una musica tribale che ci riporta all’origine del mondo. Da dove possiamo, forse, ricominciare».
Giovedì 3 ottobre la giornata della festa nazionale di LiberEtà con un’Assemblea pubblica e la premiazione dei Liberattivi, i diffusori di LiberEtà. Qui la gallery delle foto della premiazione dei Liberattivi.