Ai pensionati toscani tornano in tasca 800 mila euro

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Continua in tante regioni la campagna dello Spi Cgil sui diritti inespressi. Anche in Toscana, dove, provincia per provincia lo Spi Cgil controlla le pensioni di migliaia di anziani. Alla fine di novembre, questo il dato più aggiornato, sono state controllate 8.620 posizioni previdenziali e 783.597,44 euro sono tornati nelle tasche dei pensionati.

«Tutto questo accade – spiega Claudio Bicchielli, segretario regionale Spi Cgil Toscana – perché molti pensionati non hanno mai verificato la correttezza o meno della loro “busta paga” ed è per questo che, provincia per provincia, le strutture del Sindacato dei pensionati Cgil stanno lavorando al controllo delle pensioni».

Gli “errori” riscontrati sono molti, Gli anziani che possono avanzare soldi dall’ente previdenziale senza saperlo sono in generale tutti quelli che percepiscono pensioni nette inferiori ai 750 euro lordi al mese. Fra i motivi che determinano i “diritti inespressi” il principale è legato alla decisione dell’Inps di non inviare più a casa il modello ObisM, cioè la busta paga del pensionato e la certificazione dei redditi.

«Un risultato che consideriamo importante – conclude Bicchielli – ma che rappresenta solo un punto di partenza e che il prossimo anno andrà ulteriormente sviluppato».