Pensioni: tutti i nodi al pettine

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Il tavolo sulle pensioni tra governo e sindacati si è riaperto. Al ministero del Lavoro ci sono stati i primi incontri con la presenza dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e dei pensionati Spi, Fnp e Uilp.

Nel corso della prima riunione il governo, rappresentato dal ministro Giuliano Poletti e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Marco Leonardi, ha annunciato l’imminente emanazione dei decreti attuativi sull’Ape sociale e sul pensionamento anticipato dei lavoratori precoci. Si tratta di aspetti contenuti nel verbale d’intesa firmato nel settembre scorso e recepiti dalla legge di bilancio 2017, e che ora dovranno essere precisati in un decreto. A questo proposito, le organizzazioni sindacali hanno sottolineato i punti da affrontare e da risolvere, in particolare in rapporto alla definizione delle platee dei lavoratori interessati. Nel secondo incontro tenutosi il 1° marzo, il governo ha preso in esame il documento presentato unitariamente dai sindacati fornendo alcune risposte e riservandosi degli approfondimenti su altri punti in un successivo incontro fissato per il 13 marzo.

Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil, ha giudicato positivamente l’accoglimento, da parte del governo, della proposta sindacale che nel definire la platea dei beneficiari dell’uscita anticipata conti la mansione del lavoratore e non il settore dell’azienda. Positiva, inoltre, secondo il dirigente della Cgil, l’ipotesi di prevedere una franchigia nella determinazione dei sei anni di continuità in lavori gravosi. Rimane ancora non risolto, invece, il problema dei disoccupati per scadenza di un contratto a termine. Per quanto riguarda l’Ape volontaria Ghiselli ha confermato «le forti perplessità, a maggior ragione per la complessa procedura prevista, che affida alle banche troppi margini di discrezionalità. Comunque – ha concluso – il metodo di confronto adottato è positivo».