Liguria. Spi Cgil Arcola-Ameglia: «Abbassato del 50 per cento il canone di concessione per le passerelle sui torrenti»

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Nella regione, un cospicuo numero di persone per anni ha pagato 200 euro l’anno per attraversare le passerelle poste sui torrenti che, di fatto, costituiscono l’unica possibilità di accesso alla loro abitazione. Su mandato di una famiglia, lo Spi Cgil ha sollevato il problema e a ottobre 2016 la Regione ha deliberato il dimezzamento dell’onere a tutti i liguri in condizioni analoghe.

 

Sembra una storia d’altri tempi e invece…Siamo in Liguria e per un cospicuo numero di famiglie dell’entroterra montano, uscire o tornare a casa non è proprio semplice. Hanno solo una possibilità: attraversare le passerelle costruite sui tanti torrenti che scendono verso il mare o che confluiscono in fiumi e bacini. Naturalmente, sulle stesse passerelle, anche se costruite a spese delle famiglie interessate, vige l’onere di concessione, 200 euro l’anno. Duecento euro per uscire o tornare a casa è una spesa mal digerita per chi deve attraversare il torrente. Due anni fa, marzo 2015, per denunciare quella che considerava una vera e propria vessazione, una famiglia di Romito Magra si è rivolta allo Spi Cgil di Arcola e Ameglia. Come è andata, lo racconta Giancarlo Brozzo, che di questa struttura sindacale è il responsabile. «Sulle prime siamo rimasti sorpresi. Ci occupiamo di pensioni, di assistenza, di tante cose, ma non di oneri accessori. Poi abbiamo deciso di chiarire la vicenda. Su mandato della famiglia, abbiamo posto all’ufficio concessioni demaniali della provincia de La Spezia la richiesta di una revisione della normativa che riguarda le passerelle poste sui torrenti che, di fatto, costituiscono l’unica possibilità di accesso all’abitazione. Solo ad Arcola, sono una ventina le famiglie che vivono questa condizione. L’incertezza sulla soppressione delle Province e sui settori di intervento loro assegnati, per un anno e mezzo non ci ha permesso di ottenere risposte», racconta Brozzo.

Ad agosto 2016 la svolta. «Abbiamo deciso di investire del problema direttamente il presidente della Regione e l’assessore regionale all’ambiente. Una scelta giusta, perché

a distanza di circa due mesi dalla nostra richiesta la giunta regionale ha deliberato, a partire dal 2017, una riduzione del 50 per cento del canone di concessione. La delibera – chiarisce il responsabile della lega Spi Cgil di Arcola e Ameglia – vale per tutte le situazioni analoghe di fatto presenti nella nostra regione».

“L’obiettivo iniziale – prosegue Giancarlo Brozzo – era di abbattere l’onere concessorio già dal 2015, ma l’approvazione da parte della Giunta Regionale avvenuto soltanto a fine 2016 non consente la retroattività. Anche in presenza di questo limite, riteniamo comunque che sia stato raggiunto un ottimo risultato».

Nei prossimi giorni, le famiglie interessate riceveranno una comunicazione che chiarirà il contenuto della delibera adottata e la richiesta di produrre un’autocertificazione attestante che la passerella costituisce unica possibilità di accesso all’abitazione. Solo così potranno ottenere la riduzione del 50 per cento sul canone di concessione.

Gli esperti chiamano tutto questo contrattazione sociale. Giancarlo la traduce così: «Quando c’è la volontà di confrontarsi su problemi concreti dei cittadini, come in questo caso, il risultato è che svolgiamo tutti un buon servizio a favore di tante famiglie della regione».