mercoledì 24 Aprile 2024
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A lezione di legalità. Con le borse di studio dello Spi Cgil

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A lezione di legalità. Con le borse di studio dello Spi Cgil

Borse di studio, legalità, campi antimafia. Sono i tre ingredienti del progetto dei pensionati Cgil di Vicenza. Una ricetta vincente che vede coinvolte le scuole superiori vicentine Canova, Montagna e Quadri. Dal 2 al 9 settembre venticinque studenti parteciperanno a una settimana di lavoro e di studio presso i campi e i laboratori antimafia nei beni confiscati alle mafie di Campolongo Maggiore in provincia di Verona e di Erbé in provincia di Verona. A sostenere le spese di questa esperienza sarà lo Spi Cgil di Vicenza che ha messo a disposizione dei ragazzi delle borse di studio. 

Durante l’anno, a scuola, si lavora sulla legalità, insieme ai docenti. Al termine del percorso gli studenti hanno la possibilità di intraprendere un’esperienza di volontariato di alternanza scuola/lavoro proprio nei campi della legalità che lo Spi Cgil insieme ad Arci e Libera organizza ogni anno su tutto il territorio nazionale. Igino Canale, che è segretario generale dello Spi di Vicenza, ci spiega che si tratta di un progetto importante per le nuove generazioni: per educarle alla cultura della legalità. “Per questo motivo lo Spi di Vicenza finanzia venticinque borse di studio, per fare in modo che i ragazzi possano partecipare a una settimana di lavoro e di studio”, spiega Canale. “Un’esperienza altamente formativa. Quindici studenti parteciperanno al campo di Campolongo Maggiore che si tiene nel bene confiscato a Felice Maniero della Mala del Brenta. Altri dieci invece andranno ad Erbé dove si lavora su un bene confiscato alla ‘Ndrangheta. 

Canale ci spiega anche cosa significhi per il sindacato dei pensionati utilizzare lo strumento alternanza scuola-lavoro: “noi come Cgil continuiamo a osteggiare lo strumento dell’alternanza scuola-lavoro perché riteniamo sia sbagliato, ma siccome lo strumento c’è, vale la pena utilizzarlo in modo intelligente. Anche con i professori delle scuole abbiamo condiviso la necessità di formare prima i cittadini e poi i lavoratori”. Insomma, la legge c’è, il sindacato non la valuta positivamente ma, insieme ai professori, pensa al modo più intelligente per utilizzarlo. “I professori che abbiamo incontrato sono davvero in gamba. Stiamo facendo un lavoro intergenerazionale davvero importante”, continua Canale.

Chi partecipa quest’anno ai campi replicherà anche nel 2019 e porterà i risultati di questo lavoro all’esame di maturità. Un impegno indiretto anche per i pensionati, Arci e Libera affinché si pensi sempre ad esperienze nuove, a campi articolati diversamente, anno dopo anno, proprio per dare sempre stimoli diversi agli studenti.

“Il laboratorio è l’esempio che, anche in quei luoghi dove la mafia è nata ed ha affondato le sue radici – conclude Canale – è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla legalità e sul rispetto della persona”. E allora buon lavoro!