Finale tra gli applausi per il Premio LiberEtà e Spi Stories

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Gran finale, martedì 27 giugno nella sede della Fondazione Feltrinelli, a Milano, per la premiazione dei finalisti del XIX Premio LiberEtà e della quinta edizione del concorso di cortometraggi Spi Stories. Vincono il cortometraggio The Box di Merve Cirisoglu Cotur e il racconto Quello che so di me di Annarosa Luzzatto.

– Radio Articolo 1 intervista Giuseppe Casadio: i vincitori dei due concorsi

Il video che si è aggiudicato il primo posto e il premio di duemila euro nel concorso Spi Stories è The Box, di Merve Cirisoglu Cotur, illustratrice, animatrice e designer – assente all’evento per motivi di salute – “per la capacità – queste le motivazioni della giuria – di raccontare con gli occhi di un bambino e del suo amico felino il dramma e la follia di una guerra (il conflitto siriano, ndr.) che insanguina una periferia del mondo”. Secondo posto ex equo, e una telecamera go-pro in premio, per Califà, di Mario Bonaventura e Curzio Torresi e Ferruccio di Stefano De Felici. La giuria e lo Spi Cgil hanno inoltre ritenuto meritevoli di una menzione d’onore, rispettivamente, il cortometraggio An elephant on the moon, di Benjamin Barthélémy, e, per lo Spi Cgil Viaggio nelle città invisibili di Roma, di Carmelo Battaglia.

Il vincitore del Premio Liberetà è invece il racconto autobiografico Quello che so di me, di Annarosa Luzzatto; secondi a pari merito Dolores Ricci, con L’anima caduta e Roberto Malacarne con Il figlio della staffetta.

I partecipanti alla festa di LiberEtà che hanno assistito all’evento hanno trascorso due ore di vero e proprio spettacolo. Grazie alla verve e all’ironia del conduttore dell’evento Patrizio Roversi, conosciuto al grande pubblico per la conduzione di programmi di grande successo in Rai, ultimo Linea Verde in onda su Rai 1. Sul palco, Roversi è stato coadiuvato anche dalla scrittrice Maria Rosa Cutrufelli, autrice de Il giudice delle donne, membro della giuria premio LiberEtà; da Carlo Garau, Unione degli universitari, che ha partecipato ai gruppi di lettura regionali per la scelta dei finalisti del premio letterario e da Salvatore De Mola, sceneggiatore televisivo e cinematografico, impegnato nella fortunata serie de Il commissario Montalbano e vincitore del David di Donatello per il film La stoffa dei sogni .

La precedenza è stata data ai cortometraggi, che affrontavano il tema Periferie al centro. Tra gli oltre 250 corti arrivati alla casa editrice, la giuria, composta da Giorgio Gosetti giornalista e critico cinematografico, direttore della Casa del Cinema di Roma; Salvatore De Mola; Silvia Napolitano sceneggiatrice, da anni nella giuria del Premio Solinas, adattatrice per la Rai dei romanzi di Maurizio De Giovanni; Attilio Arseni segretario nazionale Spi Cgil; Miriam Broglia, amministratrice delegata di LiberEtà e Lucia Rossi, segretaria nazionale Spi Cgil, ha scelto i tre finalisti. Dopo la proiezione dei loro cortometraggi, attori e registi sono stati chiamati sul palco da Patrizio Roversi per raccontare in breve le loro opere.

Quindi è stata la volta dei finalisti del premio LiberEtà, Annarosa Luzzatto, Dolores Ricci, Roberto Malacarne, invitati sul palco da Patrizio Roversi, Salvatore De Mola, Mariarosa Cutrufelli e Carlo Garau per scambiare alcune battute ed essere omaggiati di un pennino d’oro quale ringraziamento per aver partecipato al concorso.

Alla Luzzatto, vincitrice del Premio LiberEtà, è stato invece consegnato dal segretario dello Spi Cgil, Ivan Pedretti, il libro fresco di stampa pubblicato dalla nostra casa editrice. La giuria del premio è composta da Giuseppe Casadio presidente della giuria del premio LiberEtà e già segretario confederale della Cgil; Daniela Brighigni collaboratore con la Fondazione Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano; Gabriele Cioncolini responsabile Progetto Memoria Spi Cgil; Maria Rosa Cutrufelli scrittrice e giornalista, i cui libri, di cui ricordiamo “I bambini della Ginestra” e “Il giudice delle donne”, sono tradotti in più di venti lingue; Valerio De Filippis autore, editor e redattore televisivo, ha pubblicato con LiberEtà il libro su Carla Cantone “L’amore che mi ha catturato la vita”; Angelo Ferracuti, scrittore e direttore per Ediesse, casa editrice della Cgil, della collana Carta bianca; Cinzia Leone giornalista, autrice di graphic novel, illustratrice e art director, ha pubblicato con Bompiani i romanzi “Liberabile” e “Cellophane”; Giorgio Nardinocchi giornalista, direttore di LiberEtà, il mensile dello Spi Cgil e Bruno Ugolini, giornalista e collaboratore per LiberEtà.

Ora, archiviate le edizioni del 2016, la macchina organizzatrice dei due concorsi si rimette in moto. Per far sì che altre storie possano essere raccontate e che la memoria raccolta in centinaia di diari, chiusi magari in qualche cassetto, possa essere resa nota e condivisa, e diventare parte di una memoria più ampia che poi non è altro che la nostra storia.