La campagna avviata nel 2017 dallo Spi Cgil continua a dare buoni frutti. Sono tanti i pensionati e le pensionate che, grazie al lavoro dei volontari dello Spi, un po’ in tutta Italia hanno recuperato somme che non erano mai state pagate dall’Inps a causa di errori di calcolo oppure perché chi ne aveva diritto non aveva mai presentato domanda all’istituto di previdenza
In questi otto anni la campagna sui diritti inespressi, ossia quei diritti che vengono riconosciuti dall’Inps soltanto in seguito a esplicita richiesta dell’interessato, finora ha riportato complessivamente nelle tasche di tanti pensionati e pensionate diversi milioni di euro. Un risultato importante che ha permesso a centinaia di persone di vedere il proprio assegno mensile diventare più pesante.
Il controllo pensione in Calabria
Nicodemo Iacovino, dello Spi Cgil di Crotone, Catanzaro e Vibo Valentia, racconta alcuni casi emblematici. Una signora di sessantuno anni di Crotone si è vista riconoscere la pensione di vecchiaia per i quindici anni di contributi versati, ottenendo oltre all’assegno mensile anche gli arretrati per un totale di oltre ventiquattromila euro. E poi c’è il caso di un pensionato di Guardavalle, in provincia di Catanzaro, che ha ottenuto la pensione di vecchiaia, recuperando un arretrato di oltre ventimila euro.
Il controllo pensione in Puglia
Giacomo Anglani dello Spi di Brindisi racconta che da gennaio 2010 a oggi sono stati recuperato nove milioni di euro. La signora Antonia, ad esempio, dal settembre 2021 ha recuperato arretrati per 3.971 euro e si è vista aumentare l’assegno mensile di 237 euro. Il signor Nicola ha avuto 203 euro di aumento mensili e 13.902 euro di arretrati. La signora Rita Maria, invece, ha riscosso 14.300 euro di arretrati e può contare su circa duecento euro al mese in più sulla pensione. Molto intensa l’attività anche in provincia di Lecce: nel solo comune di Corsano, che conta cinquemila abitanti, ad esempio, in due anni sono tornati nelle tasche di pensionate e pensionati circa duecentomila euro.
Il controllo pensione in Campania
A Caserta, racconta Rosalba Cenerelli dello Spi provinciale, negli ultimi due anni i volontari e le volontarie dello Spi hanno setacciato il territorio con il camper per controllare le pensioni. Il risultato è stato che nel 2022 nella sola provincia di Caserta, con il controllo dei cedolini sono stati recuperati circa ottocentomila euro. Per la maggior parte ottenuti tramite il ripristino del diritto alle maggiorazioni sociali.
Il controllo pensione nel Lazio
Adele Caciotti, segretaria organizzativa dello Spi Cgil Roma Lazio, racconta il caso di un pensionato di Spinaceto titolare soltanto di una pensione di reversibilità di qualche centinaio di euro senza assegno diretto, che si è visto accreditare oltre quarantaduemila euro di arretrati. A Frosinone invece una pensionata ha ottenuto la liquidazione di una pensione e circa novemila euro di arretrati.
Il controllo pensione nelle Marche
L’ultimo rapporto dice che nella sola lega del Montefeltro nel 2023 sono stati recuperati circa centosessantamila euro.
Il controllo pensione in Emilia Romagna
Nella lega di Valsamoggia nel 2022 sono stati recuperati oltre quarantaquattromila euro, per la maggior parte frutto di recupero della quattordicesima mensilità, di maggiorazioni sociali e soprattutto di assegni al nucleo familiare e di invalidità civili e accompagnatorie non riconosciute. Nel corso del 2023, invece, in una lega in provincia di Ferrara (Centro-est Masi Torello) con un’indagine condotta dagli operatori dello Spi su sessantasette pratiche, sono stati recuperati oltre sessantaquattromila euro di arretrati, derivanti da assegni al nucleo familiare non riconosciuti.
Il controllo pensione in Veneto
Veneto. Il resoconto annuale dei recuperi si attesta a oltre due milioni di euro. Soltanto a Venezia, ad esempio, spiega Pier Giorgio Carrer, responsabile del dipartimento previdenza dello Spi metropolitano, «i risultati dei primi quattro mesi del 2024 sono stati: circa cinquecentomila euro di arretrati liquidati dall’Inps su pratiche avviate nel 2023 e la liquidazione straordinaria di 102.000 euro a una pensionata».
Il controllo pensione in Friuli Venezia Giulia
Renato Bressan, nuovo segretario generale dello Spi regionale, racconta che nelle province di Pordenone e Trieste nel 2022 e nel 2023 sono stati recuperati rispettivamente trentasei e quarantamila euro. In particolare, un pensionato ha recuperato quasi tredicimila euro di arretrati e circa duecento euro lordi in più nell’assegno mensile.
Il controllo pensione in Lombardia
Mariagrazia a febbraio ha scoperto di avere diritto a un conguaglio di oltre diciottomila euro sulla sua pensione. Un settantenne di origine cinese, grazie al lavoro dei volontari della lega del Ticino Olona, ha recuperato, invece, circa ventottomila euro per la sospensione non corretta di un assegno di invalidità.