A ottanta anni dalla Liberazione dal nazifascismo delle città di Fano e di Pesaro – 1 e 2 settembre 1944 – i sindacati dei pensionati dello Spi Cgil, della Fnp Cis e di Uil pensionati hanno organizzato una due giorni per ricordare il contributo determinante della Brigata Maiella, la formazione partigiana che nel 1944 ha contribuito con polacchi e inglesi a liberare dall’occupazione nazista territori che vanno dall’Abruzzo al Veneto. Un progetto interregionale che vede quindi coinvolte le regioni Abruzzo, Marche, Emilia Romagna e Veneto. Dopo la tappa a Casoli a fine 2023, nei giorni scorsi è stato il turno di Fano e Pesaro, con diverse iniziative di Anpi e sindacati dei pensionati.
La cosiddetta “Brigata Maiella” è stata una formazione militare partigiana della Resistenza italiana attiva durante la Seconda Guerra Mondiale, decorata con la Medaglia d’oro al Valore Militare alla bandiera, che nel suo lungo ciclo operativo ha liberato dal nazifascismo numerosi paesi nelle regioni sopra citate. L’evento voluto dai sindacati dei pensionati unitariamente rappresenta non solo un’occasione per onorare la memoria di coloro che hanno combattuto per la libertà, ma anche per trasmettere alle nuove generazioni i valori di coraggio e impegno civile che animarono i protagonisti di questa storia straordinaria.
Domenica pomeriggio 1 settembre a Fano, grande festa nei giardini della Mediateca Montanari, per lo svelamento della stele realizzata dalla studentessa fanese Giulia Orciari in onore della Brigata Maiella. Un elaborato artistico realizzato in vetro dipinto a mano incastonato in un legno ottuagenario, donato alla città dal Liceo Nolfi Apolloni, per volontà dei sindacati pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil marchigiani. Gli stessi sindacati, insieme alle rappresentanze di Abruzzo, Emilia Romagna e Veneto e in collaborazione con l’Anpi regionale e provinciale, hanno fornito la documentazione storica e promosso anche a Fano un progetto destinato alle scuole per favorire l’approfondimento della vicenda di questa formazione partigiana con base in Abruzzo i cui componenti non esitarono a risalire la penisola per contribuire all’affrancamento di altri territori. Ad allietare l’inaugurazione, cui ha partecipato tra gli altri anche il sindaco di Casoli Massimo Tiberini (dove nacque nel 1943 la Brigata Maiella), quattro canti del coro “Spi Cgil-Canta che ti passa” che fuori programma ha poi voluto intonare anche l’immancabile ‘Bella Ciao’.
A Pesaro la giornata del 2 settembre si è invece aperta con “Brigata Maiella, i Banditi della Libertà. Una banda partigiana tra Inglesi e Polacchi per la liberazione dell’Italia” evento a cura delle segreterie regionali pensionati in collaborazione con i licei artistici Nolfi-Apolloni e Mengaroni, dell’istituto comprensivo Gaudiano, dell’associazione Brigata Maiella e di Anpi provinciale che ha riempito, nella mattinata, il salone nobile “Antonia Pallerini” di Palazzo Gradari e la sala Rossa e del Consiglio comunale collegata in streaming. La produzione artistica del liceo Apolloni di Fano, la produzione e lo studio del testo “una questione privata” della terza A dell’istituto Gaudiano e i totem del liceo artistico Mengaroni di Pesaro con le stampe artistiche del liceo scuola del libro di Urbino hanno reso omaggio alla realtà storica unica della “banda Maiella”.
«Abbiamo tutti reso omaggio alla bandiera dell’associazione Brigata Maiella, medaglia d’oro al valore militare – ha affermato Stefano Landini, segretario organizzativo dello Spi Cgil nazionale – Un grazie particolare va all’istituzione del comune di Pesaro rappresentato dall’assessora Camilla Murgia. Il progetto memoria dello Spi, seguirà il percorso della Banda Maiella, nelle regioni che hanno visto il passaggio di questa brigata partigiana: dalle origini in Abruzzo, poi le Marche, l’Emilia Romagna e il Veneto. Lo Spi marchigiano ha organizzato una due giorni importante per la memoria e lo ha fatto, in modo impeccabile, coinvolgendo tanti giovani che si sono resi protagonisti di lavori, artistici e letterari di ricerca e documentazione. Questo è il senso del nostro lavoro, evitare che il passare del tempo produca un popolo di smemorati. I ragazzi e le ragazze sono stati coinvolti dai lavoratori della scuola, un bene prezioso per la formazioni di cittadini informati e consapevoli, capaci di scegliere con cognizione di causa».