Viaggio nelle Leghe: Rovigo

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Rovigo. Ultima tappa del nostro tour è nel delta, a Taglio del Po, dove lo Spi ha 1.200 iscritti su 8.400 abitanti. L’ex provincia rossa di Rovigo ha una storia diversa rispetto al resto del Veneto, come ci racconta il segretario provinciale, Daniela Argenton, che ci accompagna in quest’ultima sosta. Nel delta si vive ancora di agricoltura e di pesca, e chi per età ha lasciato la vita attiva spesso ha pensioni molto basse. Di lavoro, quindi, ce n’è da fare sul fronte della contrattazione e dei diritti inespressi.

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È per questo che la Argenton sta costruendo attorno a sé una squadra all’altezza della sfida, a partire da Gianfranco Quaglio, ex sindaco che segue la partita delle tutele. Dalla sua, lo Spi ha un forte radicamento – 23 mila iscritti su una popolazione di 75 mila anziani, con una lega in ogni Comune – e un’apertura al dialogo che pratica attraverso i suoi iscritti più attivi. A Taglio del Po la locale lega dello Spi sta sperimentando un’inedita e non scontata collaborazione con il mondo cattolico, trainata dal segretario Giovanni Canella, che lavorava in un’azienda di allevamento bovino. Non ama il computer e, da asso del reclutamento dei nuovi iscritti, preferisce trattare con le persone direttamente. E così, oltre al lavoro nelle case di riposo e nei circoli frequentati dagli anziani, «abbiamo rapporti con i gruppi parrocchiali per parlare di sicurezza e di fisco. Non ci accontentiamo di fare qualche iniziativa nella nostra sede – conclude – nostro dovere è essere al fianco di ogni pensionato, senza badare alle etichette».