L’assegno sociale. Cos’è e come funziona

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Oggi si parla tanto di reddito di cittadinanza e di inclusione contro la povertà. Ma queste misure non vanno confuse con l’assegno sociale che già c’è. Si tratta di un sostegno puramente assistenziale per gli anziani che non hanno altri redditi per sopravvivere. Cerchiamo allora di capire come funziona questo pezzo di welfare che in Italia esiste dal 1969, da quando cioè venne istituita la pensione sociale.

Che cos’è. L’assegno sociale è una prestazione assistenziale che prescinde dal versamento dei contributi ed è erogata in favore di anziani in condizioni economiche disagiate al raggiungimento di una determinata età anagrafica.

Un po’ di storia. Dal 1° gennaio 1996 l’assegno sociale ha sostituito la pensione sociale che era stata istituita con la riforma delle pensioni del 1969, in pieno autunno caldo. Con la legge Fornero, dal 1° gennaio 2013 il limite di età per poter riscuotere l’assegno sociale fu alzato da quello storico dei 65 anni a 65 anni e tre mesi per effetto dell’adeguamento all’aspettativa di vita. Da questo momento in poi l’asticella ha cominciato a salire. Dal 2016 l’età per il diritto all’assegno è di 65 anni e sette mesi, mentre dal 1° gennaio 2018 si alzerà ancora fino a raggiungere i 66 anni e sette mesi.

Limiti di reddito. Il diritto a riscuotere l’assegno sociale dipende dal reddito personale o di coppia. Quello personale non deve essere superiore all’importo annuo dell’assegno stesso. Se il richiedente è coniugato il reddito cumulato non deve essere superiore a due volte l’importo annuo dell’assegno sociale.

Quali redditi considerare. Nel calcolo rientrano tutti i redditi posseduti assoggettabili all’Irpef al netto dell’imposizione fiscale e contributiva. Non si computano, invece: i trattamenti di fine rapporto e le anticipazioni sui trattamenti stessi; i l reddito della casa di abitazione; le competenze arretrate soggette a tassazione separata; le indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e per i sordi; le prestazioni assistenziali non continuative di carattere territoriale.

L’importo intero dell’assegno nel 2017 è pari a 448,07 euro per tredici mensilità. La liquidazione integrale dipende però in gran parte dal reddito dell’interessato o del coniuge: viene liquidato in misura intera solo se non si possiede alcun reddito; di converso la sua misura viene ridotta in relazione al reddito del percettore (o del reddito cumulato della coppia).

Assegno maggiorato. Dal 2001 l’importo dell’assegno sociale viene maggiorato di una quota fissa non soggetta a perequazione pari a 12,92 euro al mese per coloro che hanno un’età superiore a 65 anni (legge 388/2000). Dal 2002, inoltre, per i pensionati con almeno 70 anni di età (o con un’età ridotta di un anno ogni cinque anni di contribuzione versata in qualsiasi fondo o gestione fino a una riduzione massima di cinque anni) la maggiorazione base è stata incrementata di 170,34 euro al mese in modo da consentire il raggiungimento di 638,38 euro nel 2017 (legge 448/2001).

Decorrenza e durataIl beneficio ha carattere provvisorio e la verifica del possesso dei requisiti reddituali avviene annualmente. L’assegno viene sospeso se il titolare soggiorna all’estero per più di trenta giorni. Dopo un anno dalla sospensione, la prestazione è revocata.