giovedì 25 Aprile 2024
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Pensionati in piazza in tutta Italia contro stop a rivalutazione. Manifestazione nazionale a inizio 2019

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Pensionati in piazza in tutta Italia contro stop a rivalutazione. Manifestazione nazionale a inizio 2019
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I Sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil sono scesi oggi in piazza in tutta Italia per protestare contro la decisione del governo di tagliare la rivalutazione delle pensioni. Da Nord a Sud hanno manifestato nella stragrande maggioranza delle province con presìdi davanti alle prefetture. Le iniziative proseguirano anche nei prossimi giorni per arrivare all’inizio del prossimo anno a una grande manifestazione nazionale.

Le le manifestazione sono state promosse perché la norma contenuta nella legge di bilancio prevede la revisione del sistema di indicizzazione degli assegni a partire da quelli da 1.500 euro riducendone così il potere d’acquisto.

“Il governo – hanno dichiarato in questi giorni Segretari generali di Spi, Fnp e Uilp Ivan Pedretti, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima – usa i pensionati italiani come un bancomat. È una decisione scellerata e insopportabile perché ancora una volta si mettono le mani nelle tasche di chi ha lavorato duramente per una vita facendogli pagare il conto della manovra economica”.

Continua, dunque, la vessazione dei pensionati. In tre anni la manovra sottrae 2,5 miliardi di euro dalle loro tasche intervenendo nuovamente sull’adeguamento delle pensioni all’inflazione. “Ora diciamo basta” avevano affermato i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil alla vigilia delle festività natalizie. Oggi, la decisione di scendere in piazza sino all’inizio del 2019 per poi promuovere una grande manifestazione nazionale.

«La riforma delle pensioni è stata messa a punto dal governo utilizzando “il solito trucco”». Ne è convinto Ivan Pedretti, segretario generale Spi-Cgil, intervistato sul sito huffingtonpost.it “Il trucco di cui parla – si legge sul giornale on line – è quello di attingere le risorse dal portafogli, futuro, degli altri pensionati. In questo caso il risultato sarà raggiunto con la rivalutazione degli assegni medio-bassi, vale a dire quelli che hanno un importo che va dai 1500 ai 3000 euro lordi al mese”.

«Non parliamo di pensioni d’oro», afferma Pedretti in un’intervista al quotidiano la Stampa. «Parliamo di pensioni medie, di persone che già sono state impoverite, e lo saranno ancora di più: il blocco della valutazione fu introdotto da Monti, e oggi viene ribadito dal governo Lega-M5s».

La misura colpirà una parte dei pensionati non solo nel presente ma anche nel futuro.

«Ci usano come bancomat», ha aggiunto il Segretario generale dello Spi Cgil –. «Facile fare quota 100 così, togliendo i soldi ai pensionati non poveri ma comunque con redditi medio-bassi per darli ai pensionati di domani. Le risorse si dovevano prendere altrove, dalle grandi rendite e dall’evasione fiscale».

Infine, conclude Pedretti, «Resta il problema gravissimo delle giovani generazioni, che dopo una carriera di lavoro precario rischiano di avere pensioni bassissime. Piuttosto che quota 100, sarebbe stato meglio varare una vera pensione di garanzia per i giovani».

In merito alle parole del premier Conte, che sul taglio alla rivalutazione delle pensioni ha detto che «neppure l’avaro di Molìere forse s’accorgerebbe di qualche eruro al mese in meno», Pedretti giudica “abbastanza ingenerose” le dichiarazioni del Presidente del Consiglio. «Non si tratta solo di pochi euro – precisa il Segretario generale dello Spi Cgil – i pensionati hanno avuto il blocco delle pensioni dal 2011 a oggi. Ora si ripete. E questo ulteriore taglio arriva senza discutere con nessuno, né in Parlamento. Avari a chi? Sono otto anni che i governi intervengono sulle pensioni. Perché non si taglia il suo stipendio?»

Presìdi da oggi al 4 gennaio

Veneto
Venezia (28 dicembre, regionale)
Treviso (28 dicembre)

Piemonte
Alessandria (28 dicembre)
Asti (28 dicembre)
Biella (28 dicembre)
Cuneo (28 dicembre)
Novara (28 dicembre)
Verbano-Cusio-Ossola (3 gennaio)
Torino (4 gennaio)

Valle d’Aosta
Aosta(28 dicembre)

Trentino Alto Adige
Trento (27 dicembre)
Bolzano (28 dicembre)

Friuli Venezia Giulia
Trieste (28 dicembre)
Udine (28 dicembre)
Pordenone (28 dicembre)
Gorizia (28 dicembre)

Lombardia
Varese (28 dicembre)
Brescia (28 dicembre)
Milano (28 dicembre)
Monza (28 dicembre)
Mantova (28 dicembre)
Lecco (28 dicembre)

Emilia Romagna
Bologna (28 dicembre, regionale)
Modena (28 dicembre)
Forlì (28 dicembre)
Ravenna (4 gennaio)
Rimini (4 gennaio)
Piacenza (4 gennaio)

Liguria
Genova (28 dicembre)
La Spezia (28 dicembre)
Imperia (28 dicembre)
Savona (28 dicembre)

Toscana
Siena (27 dicembre)
Firenze (28 dicembre)
Livorno (28 dicembre)
Pistoia (28 dicembre)
Prato (28 dicembre)
Pisa (28 dicembre)
Massa (28 dicembre)
Arezzo (28 dicembre)
Grosseto (3 gennaio)
Lucca (4 gennaio)

Marche
Ancona (28 dicembre)
Fermo (28 dicembre)
Pesaro Urbino (29 dicembre)
Ascoli Piceno (29 dicembre)
Macerata (27 dicembre)

Umbria
Perugia (28 dicembre)
Terni (28 dicembre)

Lazio
Roma (28 dicembre)
Latina (28 dicembre)
Frosinone (28 dicembre)
Rieti (28 dicembre)
Viterbo (28 dicembre)

Campania
Caserta (4 gennaio)

Basilicata
Potenza (28 dicembre)
Matera (29 dicembre)

Calabria
Cosenza (28 dicembre)
Castrovillari (28 dicembre)
Crotone (28 dicembre)
Catanzaro (28 dicembre)
Reggio Calabria (28 dicembre)

Puglia
Bari (28 dicembre)
Lecce (28 dicembre)

Sardegna
Cagliari (28 dicembre)
Sassari (28 dicembre)
Nuoro (28 dicembre)
Oristano (28 dicembre)

Sicilia
Palermo (28 dicembre)
Catania (28 dicembre)