«Discutere di povertà ed esclusione sociale nella nostra provincia, in un contesto storico complesso, caratterizzato da conflitti, movimenti migratori massicci, disagi sociali nuovi e crescenti – ha affermato Beatrice Moretti – non vuole certamente avere come fine l’analisi dei numeri: lo studio dei dati dei dati è importante, ma non di per sé non risolve problemi. Il nostro intento – ha continuato – è semmai far crescere la coscienza collettiva su nuove e sedimentate povertà, che interessano i cassantiegrati, i pensionati, i giovani precari e comunque una fascia di popolazione sempre più vasta e sempre più in difficoltà, che non trova risposte a causa dell’inadeguatezza delle misure di welfare disponibili».
«In una fase in cui in troppi pensano che la soluzione ai problemi sia costruire muri e fili spinati – ha spiegato il Segretario generale dello Spi Cgil di Frosinone Latina –, questa iniziativa intende promuovere il dialogo e le sinergie tra soggetti diversi che sono però accomunati da impegni e obiettivi comuni e condivisi. Fondamentale è comprendere che sconfiggere la povertà è uno degli obiettivi fissati dall’Agenda ONU per il 2030, una data la cui prossimità richiede non solo l’impegno delle forse politiche e di governo, in termini di politiche e risorse adeguate, ma anche un salto culturale della società, in termini di attenzione e di rivendicazione. Sotto tale aspetto individuare i giovani come destinatari di un percorso di consapevolezza, può risultare a lungo termine determinate. Per questo – ha concluso Moretti – lo Spi Cgil ha coinvolto in questa iniziativa le scuole ogni ordine e grado di Frosinone, avviando contestualmente iniziative sull’argomento di carattere culturale ed educativo in tutte le scuole provinciali.