domenica 13 Ottobre 2024

Edillia Pacchini

Campiglia Marittima (LI) – 13 Febbraio 2020

 

Una vita lunga, non certo facile, quella di Edilia Pacchini, nata il 16 maggio del 1925 e scomparsa il 13 febbraio. Resta orfana a soli dieci anni, con cinque fratelli, quattro più piccoli, dei quali si deve occupare come unica donna di una famiglia contadina; in una società post fascista, in piena ricostruzione, al termine di una guerra nefasta. Vedova a 45 anni, con due figli, di 22 e 16 anni, incontra nuove difficoltà. La lotta è costante di vita per Edilia Pacchini, un fratello maggiore partigiano, una famiglia antifascista, impegnata nell’affermare con forza che i veri martiri sono stati coloro che si opponevano al regime, non chi combatteva – seguendo le direttive della Repubblica di Salò – perché il fascismo tornasse al potere. Abbiamo recuperato molte notizie sulla vita di Edilia nel prezioso libro Quel filo rosso che lega la mia vita che i figli (Ado e Adeanna Grilli) vollero regalare alla madre per la festa dei 91 anni, raccogliendo alcuni interventi sindacali e spunti di riflessione, veri e propri insegnamenti di vita che hanno caratterizzato un’esistenza in lotta per ideali di libertà e diritti civili. Edilia Pacchini è stata la più longeva sindacalista del Val di Cornia, attiva nel Sindacato Pensionati Cgil fin dal lontano 1981, un punto di riferimento per uomini e donne, sempre pronta a battersi per il trionfo della giustizia. Fedele al motto di Che Guevara, ha sentito come propria ogni ingiustizia che veniva perpetrata intorno a lei, ha lottato per rimuoverla, fossero battaglie per la situazione sociale della donna come azioni sindacali per i diritti e per il salario. Edilia non aveva studiato perché gli eventi di una vita difficile non glielo avevano permesso, era un’autodidatta dinamica, sempre pronta ad ascoltare i problemi degli altri, a tentare di risolverli come fossero problemi personali. Segretaria della Lega Pensionati Cgil del Comune di Campiglia Marittima, dal 1988 al 2001, prima donna a ricoprire un simile ruolo, lotta tutta la vita per i diritti degli oppressi, per migliorare il ruolo femminile nella società in generale e nel mondo del lavoro in particolare. Ricordiamo la sua attività nella redazione e diffusione del giornale LiberEtà e nella fondazione dell’Auser. Edilia era anche un buona cuoca maremmana, i suoi piatti andavano dai crostini di fegatini alla zuppa contadina, passando per stoccafisso e schiaccia campigliese. Ado Grilli sostiene – come ogni figlio di madre della Val di Cornia – che i tortelli della sua mamma erano la cosa più buona del mondo. E per dimostrarlo ci ha scritto persino un libro.

Gordiano Lupi

*testo pubblicato su QUI NEWS.