Pensioni. Sindacati: “Dal governo prime risposte positive”

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Sulle pensioni, in vista della Legge di Bilancio, prosegue il confronto tra governo e sindacati confederali e dei pensionati. Ieri, nel corso di un incontro tenuto in videoconferenza, sul tavolo della trattativa passi avanti sono stati fatti su proroga dell’Ape sociale, Opzione donna, allargamento dell’area dei lavoratori fragili e precoci, misure per far fronte alle crisi industriali determinate dalla pandemia – dall’accompagnamento alla pensione per i lavoratori più anziani ai nuovi ingressi di giovani –, ma anche sulla tutela del potere di acquisto delle pensioni in essere e sulla non autosufficienza.

Per la Cgil erano presenti Roberto Ghiselli, segretario confedereale, Ezio Cigna, responsabile previdenza pubblica, Salvatore Casabona, responsabile della previdenza complementare e Raffaele Atti, segretario nazionale dello Spi Cgil.

Sull’intero pacchetto il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha dato assicurazioni rispetto alla volontà del governo di accogliere nella prossima Legge di Bilancio 2021 le misure che da tempo i sindacati ritengono necessarie.

Per ciò che riguarda invece la complessiva riforma delle pensioni, con il relativo superamento delle legge Fornero dal 2022, l’appuntamento, per cominciare a discuterne, è fissato per il 25 settembre.

Tornando alle misure previdenziali da inserire nella prossima Legge di Bilancio, dall’incontro con il ministero del Lavoro sulla previdenza «sono emerse – ha affermato il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli – alcune prime importanti disponibilità del Governo a cui ora occorre dare concretezza».

«Il Ministro Catalfo – ha riferito Ghiselli – si è impegnato, come richiesto dal sindacato, a prevedere nella prossima legge di bilancio sia la proroga dell’Ape sociale, con un possibile ampliamento della platea ai disoccupati e ai lavoratori con patologie invalidanti più esposti al rischio Covid, sia quella di Opzione donna. Ha anche annunciato – ha aggiunto il segretario confederale Cgil – un intervento per rafforzare la norma sui lavoratori precoci e la risoluzione dell’importante problema della copertura previdenziale dei part-time verticali, che coinvolgono soprattutto donne e giovani, e dei lavoratori esattoriali».

Positivo anche il giudizio del segretario nazionale dello Spi Cgil, Raffaele Atti. «Con la crisi attuale l’attenzione del governo verso le nostre istanze è senza dubbio un segnale incoraggiante. Ovvio che un giudizio finale potremo darlo solo a conclusione della trattativa. Intanto, insieme a Fnp e Uilp abbiamo registrato aperture significative sugli interventi proposti per la tutela del potere d’acquisto delle pensioni, coinvolgendo anche il ministero dell’Economia e Finanza per le risorse, e sulla non autosufficienza su cui si terrà un tavolo di lavoro il 28 settembre insieme al ministero del lavoro e delle politiche sociali e al ministero della Sanità».

Sul primo punto, precisa Atti si sta lavorando su tre strumenti. «Si tratta su interventi di alleggerimento fiscale sulle pensioni, ma ne discuteremo più specificamente al tavolo sul fisco, ma discutiamo anche dell’estensione della 14ma a un maggior numero di pensionati. Dai dati in nostro possesso, se questo tipo di intervento può all’inizio far aumentare la spesa a causa del maggior numero di percettori, dopo circa due anni, è stato così nel 2007 quando la 14ma è stata istituita e poi nel 2017 quando la platea è aumentata, inizia un calo sensibile di precettori e di importo complessivo erogato. Ultimo strumento è quello dell’indicizzazione delle pensioni».

Per quanto concerne gli esodati il Ministro ha comunicato che l’Inps ha effettuato un approfondimento relativo alla platea, ma non si è impegnato nel dare risposte concrete se non la disponibilità a proseguire il confronto. Inoltre, accogliendo una richiesta del sindacato, ha comunicato che si sta esaminando in sede tecnica il problema della rivalutazione del montante nel periodo di Pil negativo, per non compromettere i rendimenti futuri delle pensioni.

Per Ghiselli è «importante l’orientamento del Governo ad estendere anche ai lavoratori delle imprese con meno di 1000 dipendenti i contratti di solidarietà espansiva per accompagnare le persone dal lavoro alla pensione, creando opportunità occupazionali per i giovani».

Il Ministro ha inoltre annunciato l’immediata costituzione delle due Commissioni, sui lavori gravosi e sulla separazione tra assistenza e previdenza, e la disponibilità ad affrontare il tema della previdenza complementare, in particolare di riaprire un altro semestre di silenzio-assenso.

«Consideriamo queste disponibilità come un punto di partenza – conclude il segretario confederale – e abbiamo sottolineato la necessità di avere su ogni argomento risposte più precise. Abbiamo inoltre posto altri temi per noi fondamentali in questa fase, come l’estensione delle mansioni considerate gravose, la modifica dell’isopensione (pensione anticipata fino a quattro anni per chi non ha raggiunto i requisiti della Legge Fornero) per renderla accessibile ai lavoratori di tutte le imprese, e la rivalutazione del reddito dei pensionati».

Sono stati programmati, in data da definirsi, quattro incontri tematici di approfondimento: il primo su Ape sociale, precoci, esodati e Opzione donna, il secondo su contratti di espansione e isopensione, il terzo sulla previdenza complementare e il quarto sulla rivalutazione delle pensioni in essere.