Ha compiuto 105 anni, è sarda la più anziana iscritta alla Cgil 

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Giacobba Lepori vive a Villagrande Strisaili, in Ogliastra. Ama i libri dello spagnolo Montalbàn. «Non mi piace la tv». Ermanno Onnis, Spi Cgil Ogliastra: «È un grande orgoglio avere zia Giacobba tra i nostri tesserati».

 

VILLAGRANDE STRISAILI. In Ogliastra i centenari continuano a stupire. Stupiscono non solo per l’invidiabile primato di un’esistenza lunghissima ma anche per la loro straordinaria capacità di stare al passo con i tempi. Succede, ad esempio, che una gentildonna d’altri tempi, zia Giacobba Lepori, nata a Villagrande Strisaili nel lontano 1912, a pochi anni dallo scoppio della Prima guerra mondiale, coltivi ancora il desiderio di informarsi e di leggere i quotidiani. Succede anche che non voglia rinunciare alla tessera della Cgil: è probabilmente la donna più anziana in Italia iscritta al sindacato. E questa non è l’unica particolarità a stupire in una ultracentenaria, lucida e arguta. Capita qualche volta che zia Giacobba, spinta dalla curiosità, rubi un romanzo alle figlie e alterni la lettura di un capitolo di Montalban a un articolo di giornale. La tv no, quella la stanca.

 

Della sua lunga esistenza zia Giacolla serba innumerevoli ricordi. Avrebbe molto da raccontare ma, riservata come solo le donne di altri tempi sanno essere, regala solo quello che ritiene giusto. Il resto lo tiene per sé. «Sono andata a scuola sino alla quinta elementare, ho imparato a leggere, a scrivere e a cucire», racconta ricordando la sua maestra che spinse la famiglia ad acquistare una macchina da cucire con la quale confezionare i vestiti per tutti. Unica figlia femmina, ha imparato sin da bambina a tenere in mano le redini della casa. Racconta con riserbo anche dell’incontro e del matrimonio con il compagno di una vita dal quale ha avuto cinque figli ed, ancora, del duro lavoro nell’orto. E racconta di quanto amasse i culurgionis. «Il vino – dice sfatando un mito – non mi è mai piaciuto neanche da giovane e non l’ho mai bevuto». Così ora si gode la tranquillità della sua casa nella via principale del paese, accudita e coccolata dai figli. Tranquillità che una volta all’anno viene interrotta dai festeggiamenti per il suo compleanno.

Mercoledì scorso le candeline sulla torta erano ben 105, cifre che la mettono in cima alla lista dei decani villagrandesi e che impongono festeggiamenti solenni. E lei è rimasta a festeggiare sino a quando l’ultimo ospite non ha varcato la soglia per andar via. E a chi tra le figlie, Maria e Gabriella e i figli, Chicco e Pietro, chiedeva se volesse andare a letto ha risposto cortese ma ferma: «Non mi sembra una bella cosa. Ci sono ancora gli ospiti». Tra i tanti parenti e amici c’erano anche i responsabili ogliastrini dello Spi Cgil.

«È un grande orgoglio avere zia Giacobba tra i nostri tesserati», racconta Ermanno Onnis che da più di 30 anni annovera l’ultracentenaria villagrandese nell’organizzazione di categoria del sindacato. Zia Giacobba , che di gioie e dolori ha avuto piena l’esistenza conquista anche per la sua serenità. Le incombenze della vita quotidiana non l’hanno mai spaventata. E con lo stesso animo si gusta le gioie come brevi gite al mare. Zia Giacobba ogni tanto lascia Villagrande, anche se ormai sempre più raramente,

per raggiungere una piccola casetta ad Orrì, nella costa tortoliese. E lei, che non ha mai messo un piede in spiaggia se non da adulta, ama la tranquillità di quel piccolo rifugio dove trascorre le festività con i familiari. Lì legge e si riposa, e serba i suoi ricordi.