Bologna. Beni confiscati, dalla mafia alla collettività

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Le mafie si possono sconfiggere sottraendo alla malavita case, ville, terreni, aziende, che poi vengono restituiti alla collettività. La confisca dei beni è infatti il modo più concreto ed efficace che lo Stato ha a disposizione per debellare le mafie e la corruzione.
A Bologna il sindacato dei pensionati Cgil si è fatto promotore, insieme a Libera, di un’iniziativa per raccontare proprio cosa sono i beni confiscati e, soprattutto, come funzionano le esperienze di riutilizzo. L’11 maggio associazioni del terzo settore, sindacato e istituzioni locali presenteranno i progetti avviati e quelli futuri.

Vediamo cosa è stato fatto finora.

A Pianoro, su un terreno che una volta era delle mafie, ora sorge un parco pubblico. A Pieve di Cento, invece, è stato confiscato un albergo che ora è diventato uno spazio utilizzato sia per l’accoglienza e l’assistenza di cittadini che vivono situazioni di disagio sociale, sia per i vigili urbani. L’intervento di riqualifica e di recupero è stato molto rapido e in breve tempo il bene è stato riutilizzato e riconsegnato alla cittadinanza.

Ma la vera novità è rappresentata da una nuova esperienza di riuso. Ce ne parla Valentino Minarelli, segretario generale dei pensionati Cgil di Bologna. “Villa La Celestina verrà riconvertita. Si tratta di un bene confiscato da diversi anni. Per recuperarla servivano molti fondi perché è molto grande. Il Comune di Bologna, con i finanziamenti nazionali messi a disposizione per affrontare il problema dell’emergenza abitativa, ristrutturerà la villa per dare una casa a tante famiglie che sono sotto sfratto e che hanno bisogno di un’abitazione”. Quelle che si chiamano buone notizie!

I beni confiscati sono i beni che, per essere stati lo strumento del reato mafioso o il risultato di attività illecite, vengono sottratti alle cosche e restituiti alla comunità. Riutilizzare i beni confiscati non significa solo combattere l’illegalità ma anche dare vita a un’economia virtuosa e creare nuovi posti di lavoro. Vuol dire creare reti solidali, processi di partecipazione e condivisione. I beni confiscati rappresentano una risorsa enorme per il nostro paese. Secondo i dati dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (ANBSC), complessivamente l’insieme dei beni confiscati ammonta a circa 33 mila unità per un valore complessivo pari a circa 30 miliari di euro.

L’evento bolognese sarà l’occasione anche per fare il punto sugli strumenti della Regione Emilia Romagna per sostenere la cultura della legalità e per presentare anche altri progetti e programmi di riutilizzo dei beni a Bologna. L’8 settembre del 2017 è stato firmato un protocollo regionale di intesa per la gestione dei beni sequestrati e confiscati. “Questo protocollo è importante perché è stato firmato da tanti soggetti diversi come il Tribunale, la città metropolitana di Bologna, la Regione, le associazioni di impresa, i sindacati” – ci spiega Nadia Tolomelli, dello Spi Cgil di Bologna. “Ognuno si fa carico di facilitare tutte le operazioni necessarie a rendere fruibili in termini concreti e stringenti i beni confiscati alle mafie”, dice Tolomelli. Pensiamo soprattutto alle imprese: se non vengono riavviate in fretta rischiano di chiudere per sempre. “Servono tempi rapidi e tutti i soggetti possono concorrere a velocizzare il tutto. Il fattore tempo è determinante, e poi si tratta di garantire anche i posti di lavoro”, conclude Tolomelli.

E sul fronte della legalità, la Regione sta facendo anche molti accordi sul fronte degli appalti per evitare le infiltrazioni mafiose. “È importante fare accordi”, spiega Valentino Minarelli, “ma poi il sindacato deve vigilare. Dobbiamo svolgere un ruolo di controllo e supervisione per garantire che gli accordi vengano rispettati. Bisogna quindi essere tutti giorni presenti in cantiere per vigilare che non ci siano irregolarità e per evitare situazioni di violenza o di intimidazione, purtroppo sempre più frequenti”.

E allora, per chi volesse saperne di più, appuntamento venerdì 11 maggio alla Camera del Lavoro di Bologna, dalle 9.30. “Abbiamo pensato a questo appuntamento anche per presentare i campi della legalità di Libera a cui parteciperà anche lo Spi Cgil di Bologna. Quest’anno ci sarà anche un nuovo campo che riguarda proprio la città di Bologna e la costruzione della mappa dei beni confiscati non ancora utilizzati”. I ragazzi che parteciperanno dovranno fare un lavoro importante e prezioso per tutta la comunità e saranno affiancati dai tanti volontari pensionati che dal 2011 partecipano ai campi antimafia promossi da Libera e Arci.  

Qui il programma della giornata