Per molto tempo gli astronomi hanno pensato che gli impatti di asteroidi (o comete), verificatisi per milioni di anni su tutti i corpi del Sistema solare, fossero stati l’unico modo naturale per trasportare la vita da un pianeta all’altro, sotto forma di organismi microscopici. Questa sorta di “autostop interplanetario” sembra ora essere confutato da un recente studio, pubblicato a novembre 2017. La ricerca, condotta da Arjun Berera, docente di astronomia e fisica presso la University of Edinburgh, suggerisce che la vita sulla Terra possa aver avuto inizio con l’arrivo sul pianeta di flussi di polvere cosmica ad alta velocità. Secondo Berera, questi flussi sarebbero stati in grado non solo di depositare particelle vitali sulla Terra, ma anche di prelevarle da essa e trasportarle verso altri mondi. La polvere interplanetaria – una combinazione di detriti provenienti da antiche collisioni tra asteroidi, comete attive e polveri interstellari – pervade l’intero Sistema solare, arrivando a muoversi fino alla velocità di 70 km/sec. Circa cento tonnellate di questa polvere cadono ogni giorno dallo spazio sulla Terra.
