La Grande Guerra degli operai e dei contadini cento anni dopo

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convegno grande guerra

Le guerre sono fatte della storia dei molti. Di chi ha combattuto in prima linea e di chi è rimasto nelle retrovie. E’ fatta anche di operai e contadini, di vite cambiate, di vite spezzate, di vite vissute, spesso dimenticate dal racconto della Storia con la “s” maiuscola. La Grande Guerra, che aveva finalmente termine cento anni fa, ha cambiato radicalmente la vita di molti. Ha cambiato il nostro paese. E anche se appare ormai un episodio lontano, richiama alla memoria fatti ed eventi che ancora oggi abbiamo il dovere di ricordare, soprattutto per le spaccature che causò a livello sociale, e non solo, tanto da portare in sé i germi della deriva nazi-fascista e del secondo scontro mondiale.  Il sindacato dei pensionati della Cgil lo fa con una due giorni di convegni, dibattiti, incontri e musica il 27 e il 28 settembre nella città di Vittorio Veneto.

La battaglia di Vittorio Veneto che si combatté tra il 24 ottobre e il 4 novembre del 1918 fu l’ultimo scontro tra Italia e impero austroungarico, prima della fine definitiva di quest’ultimo. L’Italia usciva vittoriosa dal conflitto mondiale. In tanti avevano contribuito alla vittoria, compresi proprio quegli operai e quei contadini che il grande racconto della Storia lascia sullo sfondo. Gli anni della guerra furono, infatti, anni di grandi cambiamenti non solo per chi viveva nei territori interessati dal conflitto, ma anche per il mondo del lavoro, agricolo e industriale. “E se è vero che purtroppo risulta che queste atrocità non abbiano ancora insegnato a vivere in pace e a costruire un mondo nuovo”, spiegano il segretario generale dello Spi Cgil di Treviso Paolino Barbiero e il presidente dell’Istresco Amerigo Manesso, “porsi domande e non smettere mai di indagare e di capire è oggi quanto mai necessario e doveroso”.

“Impressionanti i numeri dei caduti nei campi di battaglia: 9 milioni di morti e 6 milioni di mutilati. Tante, tantissime donne vennero inghiottite dal sistema industriale, con ritmi inumani e divieto di sciopero”, proseguono Barbiero e Manesso.Il primo conflitto mondiale fu una guerra totale, che non risparmiò niente e nessuno e accentuò gli antagonismi tra élite e ceti popolari, inasprendo il divario tra città e campagna e mettendo in discussione i tradizionali assetti sociali.

Dalla volontà di indagare aspetti meno noti e decantati della Grande Guerra, è nato il progetto di studio Operai e contadini di fronte alla Grande Guerra. Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige in una prospettiva comparata 1915-1918La “guerra dopo la guerra” vista dalla prospettiva del lavoro mette in luce proprio questo: tutti i presupposti, i germi di un nuovo conflitto. “Ecco perché è importante non fermarsi alle vicende politiche e belliche, ma ampliare gli scenari e analizzare i processi reali di trasformazione sociale dettati dalla Grande Guerra, cercando di ricostruire la storia per dare valore alla memoria e coniugarla alle attese e alle speranze per il futuro”, dicono sempre Barbiero e Manesso.

La prima tappa del percorso si è conclusa nel 2015 con un grande convegno a Gorizia che ha visto coinvolti tutti i soggetti e gli istituti storici coinvolti (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige), il sindacato dei pensionati Cgil, promotore del progetto insieme alla Fondazione Giuseppe Di Vittorio e all’Istresco (Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea della Marca trevigiana). Ora, alla vigilia del centenario della battaglia di Vittorio Veneto, si chiude il progetto con una serie di iniziative che vedranno la partecipazione di sindacalisti, storici e rappresentanti del mondo della cultura.  Si parte il 27 settembre con convegno, si prosegue il 28 con una lectio magistralis del prof. Livio Vanzetto, uno dei fondatori dell’Istresco, la presentazione di due volumi che raccolgono il lavoro di ricerca, le conclusioni del segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti e, infine, lo spettacolo di musiche e canzoni di Gualtiero Bertelli.

La due giorni è stata organizzata con il Patrocinio della Regione Veneto, del Comitato Regionale Veneto Centenario Grande Guerra, della Provincia di Treviso e della Città di Vittorio Veneto. All’evento parteciperanno anche alcune classi degli istituti superiori del territorio.

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