A Bologna i pensionati recuperano 440mila euro

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Giuliana, Marco, Katia, Maria. Sono alcuni dei volontari delle leghe di Bologna che a partire dalla scorsa primavera hanno controllato le pensioni di 3.600 anziani. Il controllo ha prodotto 545 domande presentate e 440 mila euro recuperati. Un lavoro capillare fatto tutti i giorni sul territorio per aiutare le persone con le pensioni più basse. Sì, perché si possono recuperare anche somme ingenti, arretrati compresi.

Andare sul sito dell’Inps, accedere con il pin e scaricare il prospetto della propria pensione per molte persone è un’operazione piuttosto complessa. Soprattutto per quegli anziani che non hanno un computer o che non possono navigare su internet. Eppure ci sarebbero controlli da fare. E si potrebbe scoprire che si ha diritto a somme non riscosse: assegni familiari, maggiorazioni, integrazioni, quattordicesima. Sono tanti infatti i soldi che l’Inps non versa, a meno che non vengano espressamente richiesti.

Il controllo è diventato necessario da quando il governo Monti decise di non inviare più ai pensionati la busta paga, il cosiddetto ObisM. “Da quel momento in poi -spiega Stefano Carisi dello Spi Cgil di Bologna – per tantissimi pensionati è diventato praticamente impossibile accedere al prospetto della propria pensione, accessibile solo via web. Ora tutte le 42 leghe della città di Bologna hanno un volontario esperto in grado di spulciare tra gli ObisM in cerca di crediti non riscossi”.